Usando un’espressione cara a un mio ex direttore che ogni volta che la sentiva pronunciare in riunione diventava verde di collera, l’Italia è “nella morsa del freddo”. Un po’ come dire che il “traffico è in tilt” quando c’è lo sciopero dei mezzi pubblici. Ma tant’è. E’ in arrivo una perturbazione artica che farà crollare e temperature di una decina di gradi in Pianura Padana e gli esperti avvisano che fino a venerdì il freddo non mollerà. Non solo. E’ attesa anche parecchia neve che porterà, dicono sempre egli esperti,  “sconquassi e disagi”. Se non  fosse che siamo in inverno ci sarebbe da preoccuparsi ma la comunicazione ormai tende far sembrare allarme anche una nevicata a febbraio, cioè quando è assolutamente normale che sia… Così si parla del tempo, un po’ come fanno gli anziani, anche quando con gli amici si esce a correre. Correre anche quando gela o fa freddo  per “Mettere fieno in cascina” che è un modo di dire che sottintende un’ottima dose di saggezza oppure di incoscienza, dipende dai punti di vista. Così facevano i contadini per assicurare il cibo (e non solo) agli animali che tenevano nelle stalle durante l’inverno. Così si dice oggi per ogni cosa che si fa pensando che possa poi tornar utile più avanti. Un piccolo investimento quotidiano per i periodi di “magra” o di maggiore impegno: metter fieno in cascina aiuta a non farsi trovare impreparati. Più saggi di così non si potrebbe. E anche chi corre lo sa. Perciò si fanno i lunghi, perciò si fanno le ripetute e perciò si corre anche d’inverno con il freddo, quando nevica.  E così  non c’è quasi nulla che possa fermare un runner che vuole “metter fieno in cascina”. Se fa freddo ci si copre, se nevica più o meno si fa lo stesso e se piove bastano un kway e un cappellino. Senza scomodare esperti,  monsoni e deserti che avanzano, glaciazioni e altri scenari apocalittici  ci vuole un po’ di coraggio in più a mettersi in braghe ed uscire ad allenarsi. Tutto qui.