Stramilano, un rito che si ripete da 52 anni
Stramilano è una storia che continua. Con la prestigiosa Sala Alessi di Palazzo Marino che ospita la presentazione della 52ma edizione, con le autorità, col sindaco, con gli assessori e le autorità militari, con la madrina, con i discorsi e gli applausi. E’ il ripetersi di un rito che, in più di mezzo secolo, ha consolidato una tradizione di sport, di costume, di passione che si è tramandata di generazione in generazione, senza stanchezza. Stramilano è il ripetersi di un rito che si rinnova e che diventa il bello di un corsa che non è ovviamente solo una corsa ma ormai un evento sociale, un evento cittadino, una grande sfida agonistica che negli anni ha portato sulle strade del centro milanese campioni, medagli olimpiche, promesse che poi sono diventati re del fondo e del mezzofondo.
«Se chiedi a un milanese qual è la manifestazione sportiva più importante dell’anno ti dirà la Stramilano- raccontano con soddisfazione Michele Mesto e Andrea Alzati, Presidente e Vice – Presidente di Stramilano- Un riconoscimento che ci rende orgogliosi e che premia gli oltre cinquant’anni di impegno e passione. Tutti, ma proprio tutti, dalle famiglie agli amici, dai professionisti agli appassionati, ogni anno si riversano per le strade della città per vivere emozioni uniche, divertirsi e gareggiare in nome della sana competizione. Ci teniamo a ringraziare i nostri sponsor e le centinaia di volontari che ci aiutano a offrire questo spettacolo unico nel suo genere anno dopo anno». E la storia continua.
Continuerà domenica 26 marzo con le ormai classiche tre sfide: la mezza maratona riservata agli agonisti che partirà alle 8.30 da piazza Castello; la 10km aperta atutti che partirà da piazza Duomo un’ora e mezzo dopo e la Stramilanina di 5k per bimbi e famiglie che partirà alle 10. Si corre nelle strade più più rappresentative di Milano passando per Piazza San Babila, Corso Venezia e Piazza XXIV Maggio, l’Arco della Pace. Lo scorso anno furono 62mila gli iscritti e anche quest’anno la cifra sarà la stessa, runner più runner meno, un fiume di appassionati che per una domenica mattina prenderanno pacificamente possesso della città.
Cinquantadue anni che segnano la storia di una città che con questa maratonina ha imparato a correre. E se si dà un’occhiata ai numeri ci si rende conto che l’hanno proprio corsa in tanti. A naso quasi tre milioni di persone che (sempre a naso) sono tutti gli abitanti della città, ognuno con la propria storia che racconta come è cambiata Milano in tutti questi anni e come la corsa, che tutti oggi chiamano running, sia ormai un fenomeno di costume e di buon vivere. Milano, con la Stramilano, è diventata la capitale della corsa popolare ma anche di quella agonistica.
Da qui, dalla sua storica «maratonina» sono passati tutti i più grandi mezzofondisti dell’atletica mondiale: dai nostri Fava, Bordin, Poli, Cova, Pizzolato e Baldini ai grandi stranieri come De Castella, Kedir, Tanui e Tergat. Gente che ha fatto la storia di uno sport che la Stramilano ha contribuito a far conoscere. Un elenco di trionfi indimenticabili aperti nel ’76 con la vittoria di Victor Mora, un colombiano che si mise alle spalle i nostri Ciondolo e Fava. Foto in bianco e nero. Come quella di Gelindo Bordin che vince e abbraccia Salvatore Bettiol che gli arriva dietro nel 1987 e quelle di «diesel» Francesco Panetta che la Stramilano non l’ha mai vinta anche se per due volte è finito sul podio. Ma la storia è soprattutto quella degli Anni ’90, dei sei sigilli consecutivi di Paul Tergat, uno dei più forti atleti keniani di sempre che nel 1998 firma la miglior prestazione mondiale sulla mezza maratona con quel 59’17“ rimasto imbattuto e inavvicinabile fino a poco tempo fa. E la leggenda continua.