Sala: “Giro e Sanremo a Milano? Io e Cairo abbiamo il braccino corto…”
Ridendo e scherzando si dicono tante verità. Succede sempre così ad un “Giorno da Pecora” il programma di RadioUno condotto da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro. E stamattina a dire le sue verità e a togliersi qualche sassolino dalle scarpe c’era il sindaco di Milano Giuseppe Sala che ieri ha festeggiato i suoi 67 anni ( ” ma me ne sento 57…”) e ha parlato di molte cose che riguardano Milano e che lo riguardano.
E così dallo stadio di San Siro che sarà venduto entro settembre a Milan e Inter che ne costruiranno uno nuovo proprio davanti per poi smantellarlo (“rigenerarlo…” dice il sindaco), alla politica che sarà. A quel centro sinistra di cui non sarà il “federatore” ma che tra due anni, quando finirà il suo mandato, potrebbe vederlo candidato per un ruolo nazionale. E poi la bici. I 215 km da Milano a Zoagli che pedalerà con alcuni amici il prossimo 21 giugno e il sogno di andare, sempre pedalando, in un paio di settimane da Milano a Palermo. E poi riportare a Milano il Giro e la Sanremo. “Certo, l’anno prossimo il Giro deve tornare in città- spiega ai microfoni di RadioUno Sala – e lo sa anche Urbano Cairo che incontrerò la prossima settimana. Negli anni addietro ci siamo un po’ messi a discutere sui soldi perchè lui ha il braccino corto e anche io…Ma adesso no. Il Giro deve tornare a Milano ma non con una tappa che arriva in volata. Ci vuole una tappa importante, tipo una cronometro… E la stessa cosa vale per la Sanremo che sta partendo da Pavia. Dobbiamo tornare alla Milano-Sanremo con la partenza dal Vigorelli…”.
E fin qui tutto bene. Anzi benissimo. Ma un conto è dirle le cose un altro è farle. Milano con il Giro, con la Sanremo ma anche con tanti altri grandi eventi sportivi dalla maratona e giù di lì non ha mai avuto in tutti questi anni un rapporto idilliaco. Vuoi perchè, come ha detto Sala a RadioUno, gli eventi fanno parte di trattative economiche tra chi organizza e chi li vorrebbe ospitare e ognuno fa i suoi conti ma anche perchè l’amministrazione milanese non stende tappeti rossi a chi vuole portare il grande sport a Milano: dai limiti alla viabilità, ai costi della vigilanza urbana, agli straordinari dei “ghisa”, ai mugugni ambientalisti degli assessori in giunta sull’impatto ambientale della grandi manifestazioni sportive. E poi ci sono le valutazioni di opportunità politica che un sindaco fa ( e in tutti questi anni non le ha fatte solo Sala, va detto), sul consenso che un evento crea o toglie. La maggior parte dei milanesi vede come il fumo negli occhi i blocchi del traffico per una maratona, figurarsi per una cronometro del Giro che paralizzerebbe parte della città per più di mezza giornata. Ecco perchè riportare Giro e Sanremo a Milano non è solo una questione di soldi e non dipende solo dall’incontro che la prossima settimana Sala avrà con Cairo. Ridendo e scherzando si dicono tante verità, ma non tutte…