Colle delle Finestre, il Far West dove vincono sempre i buoni
Nessun topolino…La montagna resta la montagna e bisogna andarci su una bici per capire che a volte scattare, allungare rincorrere o anche solo provarci va la di là della volontà. Non è che non si ha coraggio e non si vuole…Non si può. E anche se oggi, a Champoluc, poco è successo domani è un altro giorno, quello di altre salite, quello della cima Coppi, quello del Colle delle Finestre. Cima di indiani e di cow boy, di pellerossa e pistoleri, di bici che sembrano cavalli da domare, di buoni e cattivi che nel ciclismo si fa per dire perchè con la fatica che fanno sono davvero tutti buoni.
La penultima tappa del Giro sembra un film di quelli con John Wayne. I tifosi che aspetteranno Del Toro, Carapaz e gli altri sulla cima del Colle delle Finestre affiancati sulla cresta della montagna ricordano gli Apache in attesa di attaccare. Sarano lì in piedi immobili da ore, con il sole in controluce che darà quel tocco che serve, sarà la tappa del Sestriere che forse non sarà una resa dei conti ma in tanti sperano che lo diventi. I tifosi che hanno l’ardire di accamparsi sulle Finestre sono il vero abbraccio al Giro, il saluto prima della sfilata sui sanpietrini romani. E’ l’immagine di questa salita che fa la differenza, questi 18 chilometri non impossibili che però hanno il fascino che meritano perchè gli ultimi otto sono in sterrato.
Come una volta. Ed è quello che fa sognare. Ogni tanto il Giro passa di qui ed ogni volta è un’emozione perchè è vero, come dicono tutti, che le corse le fanno i corridori, ma è anche vero che ci sono salite che la storia la fanno a prescindere. E il Colle delle Finestre ti lascia sempre con il fiato sospeso. Una fuga, una foratura, uno scatto sai che qui qualcosa può sempre succedere. E in genere succede. Così vent’anni fa quando si staccò Paolo Savoldelli che perse la maglia rosa per qualche chilometro ma poi, con un capolavoro di tecnica e di tattica,se la andò a riprendere risalendo verso il Sestriere ricucendo il distacco da Di Luca e Simoni. Così quando si staccò el gringo Alberto Contador che aveva un vantaggio di tutta sicurezza però a un certo punto non andava più sù. Le sue ruote affondavano nello sterrato… Magia delle Finestre. Dove le smorfie si sprecano, le mani si scaldano e i cuori si infiammano. Magia di una salita che è ciò che il ciclismo deve essere. Questo è il ciclismo che porta la gente ad accamparsi di notte, a sperare che ci sia spettacolo, ci sia “battaglia”, “duello”. E’ il ciclismo da Far West. Dove ci sono sono indiani, cowboy, pistoleri, buoni e cattivi. Ma dove vincono sempre i buoni…