Scuola, 43 miliardi di ignoranza

«È come se ci fosse stata inflitta una punizione». Concettina Attardo, maestra agrigentina di 50 anni, non ha preso il bene il fatto di essere stata trasferita a Torino da un algoritmo del ministero dell’Istruzione. Colpa, secondo lei, de «la buona scuola» del governo Renzi che ha speso, sì, 3 miliardi per stabilizzare i precari dell’istruzione, ma li ha «deportati» (la Cgil ha parlato biblicamente di «esodo») assegnandoli laddove vi fossero delle vacanze (sedi peraltro indicate dagli stessi stabilizzandi). Lunedì sul Giornale vi abbiamo raccontato questa storia, collegando le proteste dei circa 50mila insegnanti, che accusano il ministero di averli impropriamente […]

  

Formazione, il motore dell’impresa

Il modello produttivo contemporaneo non è più legato come un tempo allo svolgimento ripetitivo di funzioni sempre uguali, ma è soprattutto valorizzazione (ed entro un certo limite condivisione) delle conoscenze. Insomma, siamo passati dal task working al knowledge working. Il sociologo Angelo Pasquarella su Wall & Street ha spesso condiviso queste tesi innovative spiegando che in uno scenario economico sempre più legato a servizi e manifatture ad alto valore aggiunto, in cui le persone sono il vero fattore critico di successo, è lecito domandarsi se i modelli formativi nati negli anni Cinquanta, cresciuti in ambiti di organizzazioni strutturate e fondati su […]

  

I gay fanno bene ai profitti

La questione del rispetto nei confronti della minoranza LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali) è puntuale occasione per strumentalizzazioni politiche di varia natura. Sta alla coscienza (nonché alle intime convinzioni, anche religiose) di ognuno di noi valutare la legittimità o meno delle richieste che questa comunità muove da tempo. Un discorso diverso, invece, è valutare la portata economica del rispetto e della tolleranza in ambito aziendale. Grazie a un recente studio di Credit Suisse tutto questo è possibile.  Innanzitutto, va detto che solo in Occidente i diritti LGBT sono riconosciuti anche se non universalmente (Paesi in verde, inclusa anche l’Italia […]

  

L’Italia spompata del Def

I lettori del Giornale sanno già che il Def 2015-2019 del governo di Matteo Renzi è una boiata pazzesca. Glielo ha spiegato con dovizia di particolari il nostro ottimo collega Antonio Signorini svelando da una parte l’incubo di 63 miliardi di tasse in più nel triennio 2017-2019 (dando per assodato che l’anno prossimo si eviti lo scatto delle clausole di salvaguardia con un aumento monstre delle aliquote Iva). Antonio vi ha anche fatto sapere che l’Ufficio Parlamentare di Bilancio (il guardiano dei conti che opere nelle due Camere) ha sottolineato che le previsioni di crescita sono troppo ottimistiche e, se […]

  

Un credito poco «cooperativo»

  Anche i lavoratori del credito cooperativo,  come i colleghi bancari lo scorso 30 gennaio, hanno incrociato le braccia. Lo sciopero del 2 marzo, proclamato da Fabi, Fiba-Cisl, Fisac-Cgil, Ugl Credito e Uilca-Uil, ha ottenuto un’elevata adesione, oscillante – a seconda delle diverse località – tra il 70 e il 90 per cento. In Lombardia, dove maggiore è la presenza delle Bcc, le adesioni hanno superato il 95 per cento. Anche in questo caso l’astensione dal lavoro aveva un obiettivo ben preciso: protestare contro la disdetta unilaterale della contrattazione nazionale e regionale di settore deliberata da Federcasse. Anche in questo caso il […]

  

«Il Jobs Act, se non cambia, è inutile»

La settimana che inizia oggi sarà decisiva per le sorti del Jobs Act, da circa un mese impantanato al Senato. La proposta-choc di abolire l’articolo 18, ossia l’obbligo di reintegra per i licenziamenti senza giusta causa, è rimasta, per ora, solo uno slogan. Fatti salvi dall’inizio i licenziamenti discriminatori, i senatori sono riusciti a far ricomprendere anche quelli disciplinari, praticamente senza cambiar nulla rispetto alla riforma Fornero. Ne abbiamo parlato con Marco Marazza, docente di Diritto del lavoro e delle Relazioni industriali presso l’Università Luiss-Guido Carli di Roma. Lo scenario da lui descritto è poco confortante: senza modifiche, il Jobs […]

  

L’Italia non si aggiorna. E perde il lavoro

Se l’Italia vuole tornare al lavoro deve mettere mano all’articolo 18 evitando altri distrastri come la Riforma Fornero, ma anche gli imprenditori hanno le loro colpe: meno di 20 piccole e medie imprese italiane su 100 (per l’esattezza il 18%) aprono il portafogli per investire sul personale con corsi di formazione e di aggiornamento.  Una scelta autolesionista per un Paese dove è sempre più arduo reperire figure professionali ad alto contenuto di specializzazione e solo parzialmente perdonabile una volta considerata la crisi e il fatto che le banche non prestano a molte imprese quasi più un centesimo.  Lo spaccato emerge dalla ricerca curata […]

  

Il sogno americano per gli italiani è un incubo

American dream, un mito da cinematografo più che una realtà per gli italiani. È quanto emerge dal Rapporto Amway 2013, una ricerca commissionata dal colosso Usa della vendita diretta (11,8 miliardi di dollari di fatturato l’anno scorso).  Il «sogno americano», la possibilità di costruire da soli il proprio avvenire per molti giovani del nostro Paese assomiglia più a un incubo che a una concreta possibilità di cambiare verso alla propria vita. E forse non è un caso che la recente visita a Roma del presidente Barack Obama sia stata caratterizzata più da elementi pittoreschi che non da concreti risvolti politico-economici. […]

  

«Ecco le lauree che ti danno un lavoro»

La disoccupazione in Italia non è mai stata così drammatica da 35 anni a questa parte, fino al paradosso che il 38% dei giovani è senza un impiego e quasi un milione di famiglie italiane non può contare su alcun reddito mensile. A peggiorare un mercato già ridotto in macerie dalla crisi e dalla riforma Fornero, è stata la cura di sole tasse somministrata al paziente Italia dal governo Monti. Diventano quindi sempre più centrali le capacità del singolo e la sua formazione, che inizia appunto sui banchi di scuola e prosegue in università.  Tra poco, dopo gli esami di maturità, migliaia […]

  

Tutti i modi per trovare lavoro – Cosa fare a 25 anni

[photopress:20101029_lavoro.jpg,full,centered] Prosegue la guida al lavoro di Wall & Street che si propone di offrire qualche consiglio utile agli italiani in cerca di occupazione mentre  l’economia italiana si trova in uno stato che non è esagerato definire di «guerra»: le banche, schiacciate da 130 miliardi di sofferenze,  non fanno quasi più credito alle imprese, se non a tassi che lo stesso presidente della Bce Mario Draghi ha definito «non ragionevoli» le imprese hanno i magazzini pieni di merce invenduta e stanno sostanzialmente producendo solo su commessa. Molte pmi stanno fallendo, lasciando senza lavoro altre migliaia di italiani la disoccupazione ha raggiunto […]

  

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