latteC’è grasso e grasso e la rivoluzione nutrizionale degli ultimi anni ha rivalutato quelli contenuti nel latte e nei prodotti lattiero-caseari. Di recente, è stato presentato, addirittura, il cosiddetto paradosso olandese per spiegare che chi consuma più latticini corra03 un minor rischio di incorrere in problemi alle coronarie. La fonte è l’American Journal of Clinical Nutrition che ha approfondito ed elaborato le informazioni raccolte in Olanda, nell’ambito di un progetto sul rapporto tra nutrizione e cancro. Pur essendo forti consumatori di latte, formaggi e burro, gli abitanti dei Paesi Bassi hanno un basso rischio di problemi alle coronarie. Anzi, mano a mano che i loro consumi di prodotti lattiero-caseari aumentano si abbassa la loro probabilità di soffrire di coronaropatia ischemica, grazie alla presenza di acidi grassi saturi a media catena, come l’acido butirrico. Ma non è finita qui, perché sempre da uno studio pubblicato sulla medesima rivista emerge che il consumo abituale di latte e latticini interi può comportare effetti benefici e protettivi sul fronte cardio-metabolico,associandolo a un minor rischio di sviluppare obesità addominale, ipertensione, iperglicemia e possibili alterazioni del valore dei trigliceridi e del colesterolo HDL. Di recente, il presidente di Assolatte, Giuseppe Ambrosi, ha sottolineato come il consumatore venga continuamente bersagliato da una crescente disinformazione alimentare che crea pesanti conseguenze sulla qualità della dieta e sullo stato di salute degli italiani. I falsi miti alimentari possono condizionare l’opinione pubblica, inficiando qualsiasi campagna di comunicazione tesa a fornire una corretta informazione sulle caratteristiche e l’impatto sulla salute di un corretto stile a tavola. Anche in questo caso, si capisce come eliminare totalmente certi alimenti dalla nostra dieta, sia controproducente.

Tag: , ,