Purtroppo, il diabete non si può prevenire. Da tempo, è partita la campagna per limitare i danni provocati dalle complicanze di esordio, come la micidiale chetoacidosi, emergenza clinica che colpisce i pazienti in età infantile; ma sapreste gestire il diabete mellito tipo 1 ormai conclamato in un bambino o in un adolescente? Non è semplice convivere con questo problema che rende il diabetico dipendente da insulina, soprattutto se molto giovane e non ancora autonomo. Parte dalla Liguria, promosso dall’Associazione Diabete Giovanile Genova, in collaborazione con la Clinica di Diabetologia Pediatrica dell’Istituto ”Giannina Gaslini” il programma formativo Scuola Aperta “Vivere e condividere l’esperienza del diabete giovanile , dedicato al personale scolastico che lavora nelle scuole materne, elementari e medie inferiori frequentate anche da ragazzi diabetici. In effetti, proviamo, ad esempio, a pensare ad un bimbo diabetico di 10 anni che, per qualsivoglia ragione, entri in crisi a causa della malattia. Gli insegnanti sono in grado di riconoscere la criticità di certi episodi legati alla malattia? Come, il personale scolastico, può intervenire per aiutare il ragazzo a superare eventuali crisi? Come per le famiglie, anche per gli insegnanti, dunque, è davvero opportuno il progetto Scuola Aperta, un percorso di formazione/informazione che li prepari ad affrontare certe eventualità. Quando il diabete colpisce un ragazzo, in effetti, impone una riorganizzazione pratica della gestione familiare con continue e pesanti interferenze nella vita emotiva del paziente; dalle 3 alle 4 somministrazioni di insulina al giorno, continui controlli della glicemia capillare e della glicosuria. Si convive, per carità, nulla di grave, ma occorrono tanta pazienza e attenzione. Proprio per questo, permettere ai bambini e agli adolescenti di vivere una vita più serena anche nel contesto scolastico è lo scopo primario del progetto SCUOLA, che sarà presentato oggi, 15 novembre, all’Istituto Comprensivo Genova di Genova.

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