I vostri figli si sono lamentati del troppo rumore in classe? I miei, soprattutto alle medie, spesso tornavano a casa col mal di testa o innervositi perché nemmeno durante le interrogazioni si poteva godere del silenzio. Forse i compagni erano troppo indisciplinati, ma da un recente studio è emerso che nelle classi italiane il rumore scolastico, provocato sì dal continuo brusio degli studenti, ma anche dal rumore delle sedie e dei banchi che strisciano sul pavimento, dallo stridere del gesso sulla lavagna, superi, spesso, i 70 decibel. Nulla di grave, per carità, ma non c’è dubbio che in presenza di tutto quel rumore la qualità delle performance dei ragazzi sia compromessa. Senza tenere conto del rumore esterno: se si pensa che circa il 12% delle scuole italiane è vicino a un aeroporto, il 9% è nei pressi dell’autostrada e l’8% si trova a un chilometro da una zona ad alto inquinamento acustico, si fa presto a tirare delle conclusioni. L’allarme è stato lanciato dagli esperti che associano l’eccesso di decibel ad una riduzione della capacità di apprendimento, rivelando inoltre come dietro l’etichetta di “alunno disattento e poco diligente” possa a volte nascondersi una ridotta sensibilità uditiva non individuata.  La professoressa Claudia Aimoni del Dipartimento di Scienze biomediche e chirurgico specialistiche dell’Università di Ferrara conferma che “ Oggi l’udito dei più giovani è messo a dura prova da fattori ambientali, come città o edifici scolastici particolarmente rumorosi, ma anche da stili di vita e abitudini rischiosi. Mi riferisco, ad esempio, all’ascolto della musica direttamente dalle cuffie o dagli auricolari e la diffusione dei giochi elettronici immersivi, con il volume che può raggiungere o superare gli 85-90 decibel. Le conseguenze sono preoccupanti: oggi le stime indicano che il 12% dei ragazzi tra i 6 e i 18 anni e il 17% tra i 12 e i 19 anni presentino un danno uditivo da rumore. Per questo motivo nelle scuole italiane – conclude la professoressa Aimoni – è importante abbassare i decibel: infatti, il rendimento e il rumore sono da sempre acerrimi nemici”. Come si può intervenire per evitare questo strazio? Prima di tutto, bisognerebbe costruire le scuole lontane dalle zone ad alto inquinamento acustico. Si deve, inoltre, incentivare l’uso delle lavagne elettroniche, posizionare i feltrini sotto le sedie e sotto i banchi. Impianti di amplificazione o pannelli fonoassorbenti e pareti “mangia-decibel”  negli edifici scolastici sarebbero molto utili. Non vi  è dubbio che occorra educare gli studenti anche ad una corretta ecologia sonora, invitandoli a mantenere un volume di voce moderato e a non utilizzare, almeno in classe, cuffie e auricolari.

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