pregliascoI miei genitori sono stati ricoverati in ospedale, lo scorso inverno, per due settimane, dopo aver contratto l’influenza,  degenerata, poi, in polmonite. Non si erano vaccinati, più per pigrizia che per altro. Pensavano, come tanti, di essere immuni, sentendosi giovani (anche se di spirito lo sono ancora), ma avendo superato la settantina, rientravano, purtroppo per loro, in quelle categorie a rischio, accanto ai bambini. I media, di recente, si sono occupati di questa particolare patologia, perché alcune persone, nonostante il vaccino, si erano ammalate. Titoloni e articoli che hanno riportato questi vaccini nell’occhio del ciclone. Io non sono un medico, ma ho avuto più volte l’occasione di parlare con il prof. Fabrizio Pregliasco che, virologo presso il Dipartimento Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano e Responsabile scientifico di www.osservatorioinfluenza.it, anche quest’anno ha iniziato, molto in anticipo, a rilasciare interviste e organizzare conferenze stampa per aiutare noi italiani a capire, e magri prevenire,  l’influenza che ci aspettava dietro l’angolo.  I ceppi sono due: A e B.  Nel vaccino trivalente il ceppo A, in tutte le sue varianti, viene incluso totalmente, mentre per il B si fa una scelta dettata dall’incidenza di prevalenza. Quest’anno è stato incluso il ceppo B/Brisbane/60/2008 (lineaggio B/Victoria). Nel corso della stagione influenzale si è avuta una prevalenza invece del ceppo B/Yamagata, presente nel vaccino quadrivalente con la variante B/Phuket/3073/2013 che quindi ha mostrato un’efficacia migliore. Ecco spiegato il motivo per il quale qualcuno, nonostante l’appuntamento con la vaccinazione, si è ammalato. Pregliasco, sempre pronto e disponibile a spiegare in maniera molto fruibile per il cittadino, afferma che “la vaccinazione influenzale protegge a prescindere. Inoltre, per la categoria anziani, il vaccino trivalente adiuvato rimane comunque la scelta elettiva, in quanto la presenza dell’adiuvante aumenta la risposta immunitaria che nell’anziano è fisiologicamente ridotta.  La diffusione del virus B è ridotta in questo gruppo di popolazione perché questo virus, che si modifica meno rispetto ai virus di tipo A, colpisce di più’ i giovani. Ecco perché Il quadrivalente è un’opzione consigliata soprattutto per i bambini e gli adulti”. Le famose categorie a rischio. I miei genitori, quest’anno, si sono vaccinati e, fortuna loro, non hanno preso nemmeno un raffreddore. Conseguenza del vaccino? Non lo so. Già sul finire dell’estate si erano posti il problema e avevano interpellato il medico curante. La scelta fatta, ha pagato. E a voi, come è andata?

 

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