La gestione nutrizionale dell’artrite reumatoide (AR) conquista un nuovo spazio nella pratica clinica grazie ai risultati dello studio MIKARA, pubblicato su Nutrients nel 2023. Lo studio, condotto da Claudia Heidt e colleghi, ha valutato l’effetto di un intervento nutrizionale basato su trigliceridi a media catena (MCT) e fibre solubili/insolubili in pazienti affetti da AR, evidenziando un miglioramento significativo dell’attività della malattia, misurata attraverso l’indice SDAI.

Lo studio MIKARA, della durata di 16 settimane e condotto in doppio cieco con placebo, ha registrato un aumento dei livelli di beta-idrossibutirrato (BHB), un corpo chetonico con effetti antinfiammatori documentati (Youm et al., Nature Medicine 2015), indicando una potenziale azione sinergica tra metabolismo energetico e controllo dell’infiammazione. La formulazione utilizzata, Mikara Shake, è stata sviluppata da Dr. Schär per rispondere in modo specifico alle esigenze dei pazienti con patologie croniche.

“Il valore dello studio MIKARA – spiega la Prof.ssa Francesca Ingegnoli, Reumatologa presso ASST Gaetano Pini CTO e docente all’Università degli Studi di Milano – è duplice: da un lato evidenzia l’efficacia di un supporto nutrizionale integrato alla terapia farmacologica; dall’altro, offre un’opportunità concreta per affrontare anche la fragilità metabolica e funzionale di questi pazienti”.

Le fibre utilizzate, da bambù e psillio, hanno permesso il raggiungimento del fabbisogno giornaliero raccomandato, prevenendo carenze spesso presenti nei pazienti reumatici (SIR – Società Italiana di Reumatologia). Il valore aggiunto? Una formulazione pratica, accessibile e ben tollerata, che aiuta i pazienti a mantenere autonomia, equilibrio nutrizionale e adesione terapeutica.

Lo studio MIKARA segna un passo avanti verso una medicina personalizzata, che considera il cibo come parte attiva della cura, accanto ai farmaci. Per i pazienti affetti da AR, può rappresentare una svolta concreta nella qualità della vita.

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