[photopress:filippide_1.jpg,thumb,alignleft]<Ah bravo corri la maratona. E quanti chilometri sono?>. La risposta è sempre la stessa: 42 e 195 metri, non un centimentro in più. Se c’è un maratoneta che non si sia mai trovato a dover rispondere a questa domanda alzi la mano. Una volta per tutte quindi: la maratona è 42 chilometri e 195 metri. Quelle più lunghe si chiamano ultramaratone, quelle più corte <mezze> maratone. E dietro c’è una storia. Una bella storia che chi corre sicuramente conosce ma che val la pena di raccontare di nuovo per chi si trova a passare su queste pagine per caso e di corsa <mastica> poco. Tutto comincia  nel 490 a.c.  come racconta Erodoto.  I Greci sono in guerra con i Persiani  e Filippide, corriere dell’esercito, si fa di corsa fino  Atene per annunciare la vittoria nella battaglia di Maratona: a naso una quarantina di chilometri. Solo che il poveretto arriva nei pressi dell’Acropoli , annuncia con l’ultimo filo di voce la notizia al Consiglio e poi, per la fatica ci lascia la pelle.  Un eroe. In ricordo di quell’impresa la maratona  viene inserita per la prima volta  alle olimpiadi moderne nel 1896 ad Atene misurando con perizia il percorso  di Filippide: 42 chilometri esatti da Maratona allo stadio Phanathinaiko, lo stesso che nel 2004 incorona Stefano Baldini campione Olimpico. Per la cronaca vince un francese, tal Grigorou che <chiude> in 3 ore e 45 minuti . La distanza rimane la stessa fino al 1908, cioè fino a quando i Giochi arrivano nel Regno Unito.  La gara parte dal castello di Windsor e arriva a Shepherds Busch ma al palco reale mancano 195 metri. Cosa fanno gli inglesi? Spostano il palco reale? Neanche per sogno. Allungano il percorso della maratona.  <Off course>