[photopress:SDC11499.JPG,thumb,pp_image][photopress:SDC11500.JPG,thumb,pp_image][photopress:SDC11491.JPG,thumb,pp_image][photopress:SDC11487.JPG,thumb,pp_image]Piove anche quest’anno. E’ la seconda volta che veniamo in  Svizzera per questa staffetta di 114 chilometri  e sembra un replay già visto: cielo plumbleo che col riflesso del lago sembra ancora più scuro, freddo e pioggia. Boh! Incrociamo le dita e speriamo che domani si apra qulache spiraglio d’azzurro. La gara è tutta da correre. Nasce come sfida tra le università svizzere poi negli anni è diventata <open> , cioè corre chi vuole. Nel 2008 al via c’erano più di novemila persone arrivate da mezza Europa. Noi siamo un bel gruppetto e siamo qui per Smarathon, cioè raccogliamo fondi per Rebecca che tradotto significa dare una mano sostanziosa alla ricerca per trovare una cura all’atrofia muscolare spinale. Una mano concreta visto che i fondi li consegna il papà di Rebecca direttamente nelle mani del professor Giorgio Battaglia del Besta. Lo scorso anno è andata bene e SMarathon è riuscita anche a contribuire all’acquisto di una carrozzina speciale per Mohammed, un bimbo di 14 anni malato di Sma che così avrà un minimo di autosufficienza in più. Quest’anno vedremo di fare meglio. Non è una passeggiata. Sono 114 chilometri da dividersi in 12 frazionisti su è giù per le colline di Zurigo. E se piove bisogna fare anche i conti col fango perchè in molti tratti è sterrato. Ieri sera Marco, che è il vero motore di questa inizitiva, ha radunato la squadra per una cenetta informale, ha distribuito i pettorali e ha spiegato a tutti come raggiungere i punti di cambio usando i tram della città. E’ tutto pronto domattina alle 8 parte il primo frazionista.