[photopress:itinerari_percorsi_img_grande_170_1.jpg,full,alignleft]Un pallido sole che spunterà da dietro qualche nuvola, forse un filo di nebbia, il 73% di umidità, zero vento e (udite! udite!) una temperatura che va dai  meno 5 gradi ai più due nella migliore delle ipotesi. Ma c’era da aspettarselo visto che domenica 31 sarà l’ultimo dei giorni della Merla che già alle elementari si studiava che erano  più freddi dell’anno. Ho guardato il meteo su uno di quei siti dove digiti il nome del comune e ti danno le previsioni e questo è quello che ci si dovrà più o meno aspettare a Sannazzaro de’ Burgundi, pochi chilometri fuori Pavia, domenica prossima. Lì c’è una garetta che quattro anni fa ho corso insieme con altri quattro temerari ( Raffaele, Giovanni, Angelo e Massimo) più o meno nelle stesse condizioni che si annunciano. Si può scegliere: c’è una 7, una 14, una 18 e una 25 chilometri tutte più o meno tra campi e risaie. Ho ricordi vaghi ma belli di quella tapasciata . Mi sono rimasti impressi un caffè corretto grappa quasi all’alba in un bar di  Groppello Cairoli col proprietario del locale che non ci voleva credere,  la campagna della Lomellina, parecchie salite e parecchie discese, il fango lasciato dai solchi dei trattori fortunatamente ghiacciato, e l’acqua dei ristori che mandarla giù era un gesto di coraggio. Poi la corsa, probabilmente faticosa e uno sprint finale incomprensibile dettato più dal freddo e dalla voglia di tornare a casa il più in fretta possibile. Ultime due cose poi finisco. Sannazzaro de’ Burgundi è noto anche per un magnifico ponte in ferro sul Po col lastricato in pavè che è quasi un’opera d’arte e per ospitare una delle più grandi raffinerie di petrolio d’Europa costruita, non senza polemiche, qualche anno fa dall’Eni ( Camillla aveva ragione…). Rientrando, finita la gara, si può passare scavallando il fiume o costeggiando i pozzi. Decidete voi.