Un buon principio per chi crede che lasciare un mondo meno sporco a figli e nipotini sia non un’opzione ma una responsabilità, è quello di far sempre qualcosa in questa direzione. Mi spiego: serve tutto, anche un piccolo gesto. Così, ad esempio, credo serva ai ristori non gettare dove capita il bicchierino di plastica, credo serva differenziare tutto ciò che ci ritroviamo nei pacchi gara quando decidiamo di infilarlo in un cesto della spazzatura e credo serva riciclare le scarpe. Sabato scorso attraversando l’Expo della maratona di Firenze mi sono imbattutto nello stand della Esosport. Distribuivano dei sacchetti con la foto di un paio di scarpe da runnig sfinite, un po’ come le mie ora. Il discorso è semplicissimo. Anzichè far finire le proprie scarpe in discarica Esosport si occupa di riciclarle riutilizzando poi i materiali per la costruizione di piste di atletica, per i pavimenti anticaduta di parchi giochi e aree ricreative. Non si deve far quasi nulla. Basta mettere le vecchie scapre in un sacchetto e buttarle nei punti di raccolta che si trovano in moltissimi negozi di runnig e  che sono tutti indicati sul sito di Esosport (www.esosport.it). Tutto qui? Sì  tutto qui. Non servirà a cambiare il mondo, però aiuta.