Il popolo della Maratona di Milano dovrà chiedere ad alta voce che domenica 10 aprile il Comune fermi le auto in città. Dovrà chiederlo e incrociare le dita. Sì perchè la domenica ecologica che fino a qualche mese fa, in piena emergenza ambientale sembrava certa, i diecimila atleti attesi al via se la dovranno conquistare. Passo dopo passo. E non è detto che la spuntinno anche se se lo augurano un po’ tutti a cominiciare dall’assessore Giovanni Terzi che sarà in gara e che sul successo di questa corsa, amata e odiata dai milanesi, da qualche anno ci ha messo la faccia: «Faremo di tutto perchè ciò succeda- spiega Terzi- La domenica della gara per Milano dovrà diventare una giornata di festa, con manifestazioni, concerti ed happening. Il blocco delle auto servirebbe a rendere tutto molto semplice e basterebbe anche uno stop parziale fino alle prime ore del pomeriggio». Sarà. Ma l’impressione è che sia ancora tutto da decidere e l’ultima parola in questo caso spetterà al sindaco Letizia Moratti. Intanto però la maratona va. Anzi vola verso un traguardo dei diecimila iscritti che qualche anno fa sembrava un muro insuperabile, proprio come quello che molti si ritrovano di fronte in maratona a una decina di chilometri dall’arrivo. «Il vento è girato- spiega Linus che deve decidere ancora se correrla ma che della Milanocity marathon è anche il presidente- Il cambiamento di data è stato metalizzato e credo che ora siano quesi tutti convinti che sia meglio aprile che non dicembre. Quindi tutto confermato a cominciare dal percorso che partirà da Rho Fiera come lo scorso anno e arriverà in piazza Castello. Sul blocco delle auto non so che dire, sembrava fatta. Sarebbe la ciliegina sulla torta…». Comunque vada sarà una festa e una corsa agguerrita. Al via sono annunciati gli azzurri Ruggero Pertile ed Emma Quaglia mentre Alex Zanardi difenderà il primato conquistato lo scorso anno tra gli «hand-bikers». Dalla 42 chilometri alle staffette che sono state inaugurate con grande successo nella passata edizione e che, anche quest’anno, permetteranno a molti di correre per solidarietà. Il meccanismo è quello delle charity che accomuna tutte le più grandi maratone mondiali da New York, a Londra a Berlino. Già 65 le onlus partner dell’evento: i runner potranno diventare ambasciatori delle associazioni e portarne il logo sul pettorale con una donazione che andrà a sostenerne la causa.