Si fa presto a dire mamma volante. Ma per Sara Tavecchio, milanese che si fa in tre  tra famiglia, lavoro e sport mai aggettivo sembra più adatto. Ma non sport tanto per fare sport. La Tavecchio è atleta sul serio, gareggia per il Triathlon Cremona Stradivari e, dopo che il mese scorso sul lago di Como ha messo dietro tutti negli Assoluti, è la nuova campionessa italiana di Tri Cross, uno sport dove si deve nuotare, correre e pedalare ma che sta al triathlon come il ciclocross sta al ciclismo. Cioè più duro. Due figli di due e sette anni, il marito, lavoro, la famiglia e poi gli allenamenti: «Dove trovo il tempo? Non lo so neanche io- sospira- faccio sacrifici che però non mi pesano perchè per me lo sport è una parte essenziale delle giornate. Se non faccio qualcosa ogni giorno mi innervosisco…É una questione di equilibrio, diciamo che mi aiuta anche a far bene tutte le altre cose». E così sveglia alle sei e mezzo per nuotare, poi i bimbi a scuola, il lavoro che presto non sarà più in ufficio ma in proprio con una mezza scommessa sempre legata allo sport con suo marito e infine la sera di nuovo allenamenti di corsa o in bici. «Non è semplice- racconta Sara- perchè la gestione di una famiglia per una mamma resta l’attività principale. Per fortuna che da mio marito, ai miei genitori ad alcune mie amiche c’è chi mi aiuta e così riesco a ritagliarmi gli spazi per allenarmi». E a giudicare dai risultati gli spazi se li ritaglia benissimo. Un palmares di prim’ordine che l’ha vista laurearsi campionessa italiana per ben tre volte. E non è semplice. «Già perchè a una certa età- dice un po’ scherzando- si devono cominciare a fare i conti con ragazze che hanno la metà dei miei anni. Ed è sempre più difficile…». Anche se va detto che in uno sport duro come il Tri-Cross spesso a fare la differenza è la testa, la capacità di sopportare la fatica, l’abitudine a dosare le forze, ad amministrarle. Doti che uno si ritrova ma che bisogna anche allenare. «Si certo- spiega la Tavecchio- Io ho cominciato con questo sport seguendo quasi per gioco il mio fidanzato che faceva gare di triathlon. Poi dalle gare più brevi, promozionali sono passata a quelle più impegnative. Fino anche all’Ironman visto che ne ho corsi diversi e uno a Klagenfurt in 9 ore e 47 minuti. Poi ho scoperto il cross e sono cominciati ad arrivare i risultati. Certo è che bisogna sempre fare tutto gradatamente, con equilibrio ed in questo mi aiuta Luca Molteni, che da qualche tempo è il mio allenatore». Ora si riparte dal campionato italiano che avrebbe potuto essere un buon trampolino per la convocazione azzurra ai mondiali ma così non è stato: «Ma di questo non voglio parlare…» dice con un pizzico di amarezza la Tavecchio. Si riparte dalla solita vita frenetica: famiglia, lavoro, figli e allenamenti. «Ogni volta mi chiedo chi me lo fa fare- scherza. E a dire il vero se lo chiede anche mia madre che spesso quando mi vede correre al freddo o sotto la pioggia mi chiede: “Ma tu che peccati devi scontare?»

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