Non c’è più speranza, c’è doping ovunque. Così si dice. E allora che senso ha discutere, chiarire, specificare, cercare di spiegare a chi magari non sa che non è tutto sempre così?’ Che c’è un sacco di gente onesta, che ci sono un sacco di atleti che non cercano scorciatoie, che ci sono in giro tanti, ma tanti, tecnici per bene. Niente da fare. I ciclisti? Tutti dopati. E i maratoneti?  Tutti dopati anche loro. Figurati poi triatleti, fondisti, quelli che fanno centinaia di chilometri pedalando o correndo: ” Non vorrai mica farmi credere che non prendono nulla, che vanno a pane e acqua.?”.  Chissà perchè la gente fa sempre due più due e crede di sapere tutto.  Chissà  perche vede  il campionato del mondo di ciclismo in tv e , con l’aria di chi la sa lunga, si avvicina alla tua scrivania per dirti con un sorrisetto: <Visto Kwiatkoski? Forte eh?>.  Ma non vale, ovviamente, solo per il polacco che ieri a Ponferrada ha messo dietro tutti con merito. Stessa sorte tocca a Dennis Kipruto Kimetto, il keniano che ieri a Berlino è sceso sotto le 2ore e 3minuti in maratona. Le voci sono le stesse stando agli “espertoni” dell’ultima ora. Ormai siamo al doping sempre e comunque. Il doping a prescindere. Il doping del ” si dice”. Certo lo sport raccoglie ciò che ha seminato negli anni passati, però generalizzare è sempre un brutto esercizio. Vale per tutto ma soprattutto in una materia come questa dove spesso le verità saltano fuori anche dopo anni. Quindi prima di tirar le somme sarebbe meglio mordersi le labbra. Altrimenti vale tutto. Tutti dopati? Si certo proprio tutti. Anche le mucche che ieri partecipavano al campionato mondiale di mungitura in qualche valle della Bergamasca vinto da un agricoltore bresciano di Malonno che in una giornata di sconfitte ha riscattato la giornata azzurra. Vacche da Guinnes capaci di riempire secchi di nove litri di latte in due minuti, capaci di farsi strizzare le “tette” senza un muggito che un muggito, capaci di stare ore e ore dentro un recinto senza innervosirsi. “Già, figurati…Sono dopate, anche loro”. Così si dice…