C’era una volta Alex Schwazer che piangeva di gioia sul traguardo olimpico olimpiadi di Pechino. E c’era una volta Alex Schwazer che piangeva disperato in un albergo di Bolzano mentre confessava al mondo di essersi dopato. C’era una volta Alex Schwazer e c’è ancora. Ma è diverso. Forse pentito, forse cresciuto, forse con qualche senso di colpa. Di sicuro con qualche anno  e qualche cicatrce in più e con tanta voglia di dimostrare a tutti che non è finita qui. Anzi.  Stamattina la seconda sezione del tribunale nazionale antidoping gli ha dato tre mesi in più di squalifica. Sarebbero dovuti essere sei, ma gli hanno fatto uno sconto perchè ha collaborato. Così la squalifica scritta fino al gennaio 2016 si allunga al 29 di aprile. Poi sarà finita davvero. Poi si potrà provare a ricominciare magari, come spera, diventando anche un testimonial dell’antidoping. «Poteva andar meglio ma anche peggio-  dice adesso-  Non ho più niente da nascondere. Mi sono incontrato con il professor Alessandro Donati e spero quando sarà il momento che mi possa seguire bene. Questa per me è una cosa  fondamentale . Sto bene.  Spero solo la mia squalifica sia definitiva così da poter capire da che giorno ricominciare a pianificare il mio rientro». Ha fatto tutto da solo . Più o meno. Così ha sempre detto. Però in questa storia assurda ha tirato in mezzo anche  la sua ex fidanzata Carolina Kostner alla fine paga un prezzo più salato del suo: «Non è vero che ho messo nei guai Carolina e che questo sconto è per averla messa nei guai. Ho detto le cose come sono accadute, è stata una questione di pochi attimi. Non ci siamo messi a tavolino a pensare. Il pasticcio era fatto, ma dovevamo superarlo. Certo mi dispiace. Lei con il doping non c’entra niente e se ha sbagliato è anche colpa mia. Io ancoa innamorato?  Quando hai vissuto una esperienza come la nostra  continui a rispettarti ma è successo talmente tanto che è difficile per il momento vederci insieme. E poi le zuppe riscaldate  non vengono bene». Fine. Almeno questa pare una storia finita. Le altre restano aperte. Le altre si riaprono: ” Vorrei far vedere il mio valore senza doping. Ho tanta voglia di allenarmi, ho intensificato gli allenamenti e in questo periodo le condizioni generali sono buone. Posso dire che se dovessi preparare una gara sarei in grado di chiudere una 50 chilometri in 3 ore 40’-3h41’, una 20 in meno di un’ora e venti minuti. Ora i rapporti con la Fidal sono a zero ma quando si avvicinano le Olimpiadi e servono delle medaglie magari si avvicinano di più – spiega – Voglio solo tornare ai miei livelli e fare i  miei tempi. Poi se decidono di portare Rubino ed arrivare ventesimi facciano loro. Io cattivo? Anche lui lo è stato con me…”. Già Giorgio Rubino, l’azzurro compagno di squadra di Alex, forse una volta anche un po’ amico ora di sicuro non più. Non gli risparmia la dose di veleno. Non la risparmia ma forse poteva evitare. Doveva evitare . “Non capisco perché la Fidal abbia fissato i tempi di qualifica fino al 2015 e voghlia decidere prima – dice ancora – questa scelta forse è stata presa per dare tranquillità agli atleti ma allora nel 2016 non si gareggia? In ogni caso  Rio è un  obiettivo fondamentale. Per me sarebbe bello e vicino ma in ogni caso se non sarà l’Olimpiade sarà per il Mondiale del 2017”. Insomma torna. Torna ma sarà un’altra cosa. Nulla potrà essere come prima, come è stato, come ci hanno e abbiamo raccontato. C’era una volta Alex Schwazer e c’è ancora. Ma chissà come sarà….

 

 

 

 

6 AGOSTO 2012: a Londra, durante le Olimpiadi,  Alex Schwazer viene trovato positivo all’esame antidoping (Epo) fatto il 30 luglio presso la sua abitazione di Calice di Racines.
 7 AGOSTO 2012: il Tribunale Nazionale Antidoping  sospende Schwazer da ogni attività agonistica. 
 8 AGOSTO 2012: conferenza stampa di Bolzano. Schwazer, difeso da Gerhard Brandstatter, cerca di spiegare perchè ha fatto uso di doping. Dice di aver mentito alla fidanzata Carolina Kostner e che aspettava lei andasse al suo allenamento per farsi l’iniezione di Epo. Racconta che nel settembre 2011 era andato ad Antalya e aveva comprato l’eritropoietina in farmacia pagandola, senza ricetta medica, 1.500 euro. 
 10 AGOSTO 2012: a Bologna consegna pistola e tesserino.
Verrà congedato dall’Arma dei Carabinieri
13 AGOSTO 2012: Schwazer è interrogato in Procura a Bolzano.
 30 OTTOBRE 2012: si tiene la prima audizione di Schwazer davanti alla Procura Antidoping.
 20 DICEMBRE 2012: la Procura Antidoping deferisce al TNA Schwazer con richiesta di squalifica di 4 anni per: 1) la positività all’eritropoietina; 2) le anomalie riscontrate nei valori del Passaporto Biologico; 3) l’acquisto e possesso di sostanze dopanti; 
 23 APRILE 2013: il TNA squalifica Schwazer per 3 anni e 6 mesi (scadenza 29 gennaio 2016) e lo condanna al pagamento delle spese del procedimento (5.500 Euro).
 GIUGNO 2013: Alex annuncia che ha ripreso ad allenarsi «perchè lo sport fa parte della mia vita» oltre che alla voglia di «promuovere i valori sani e puliti dell’agonismo».
 FINE NOVEMBRE 2013: a Schwazer viene ritirata la patente di guida perchè guidava ubriaco a Vipiteno.
 DICEMBRE 2013:  Alex svolge lavori socialmente utili alla casa di riposo di Vipiteno e la sopensione della atente viene ridotta di tre mesi.
 DICEMBRE 2013: Finisce la sua relazione sentimentale con Carolina 
 30 LUGLIO 2014: Schwazer è campione europeo, con effetto retroattivo, della 20 km di Barcellona 2010. Ad essere squalificato per anomalie nel passaporto biologico è il russo Stanislav Emelyanov.    
12 NOVEMBRE 2014: l’avvocato di Schwazer annuncia che «Alex si sta allenando guardando ai Giochi di Rio».
  22 DICEMBRE 2014: con l’accoglimento del patteggiamento (8 mesi e 6.000 euro di multa) Schwazer chiude la vicenda giudiziaria legata alla positività al doping.
 9 GENNAIO 2015: la Procura Antidoping dispone il deferimento di Schwazer alla Seconda Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping per il riconoscimento della responsabilità (art. 2.3 delle NSA) con richiesta di squalifica di 3 mesi. La riduzione da 6 a 3 mesi è data dalla collaborazione prestata da Schwazer.
 12 FEBBRAIO 2015: il TNA del Coni lo squalifica ad ulteriori tre mesi.