Non mi piaceva il tiro al piccione che era stato fatto con Alex Schwazer dopo la sua confessione sul doping perchè rischiava di impallinare l’atleta che aveva barato ma anche un uomo fragile e allo sbando.  Ma non mi convince neppure questa ripartenza dell’altoatesino che nei prossimi giorni ha convocato una conferenza stampa per annunciare il suo tentativo di qualificarsi per le olimpiadi di Rio. Schwazer riparte da Sandro Donati, consulente della Wada, maestro dello sport e tecnico da sempre impegnato nella lotta contro l’uso di sostanze proibite. Assieme a Donati e Schwazer ci sarà anche Mario D’Ottavio, scienziato che è stato membro della commissione di vigilanza ministeriale della legge antidoping. Coinvolta nel progetto anche l’associazione Libera di Don Ciotti. Tutto perfetto. Anzi, meglio di così non si poteva. E infatti come ha spiegato la manager Giulia Mancini: ” Abbiamo messo insieme il diavolo e l’acqua santa”. Ed è questo il punto. Sia che Schwazer confessi tra le lacrime il doping, sia che riparta (pentito)verso una nuova  vita agonisica si ha sempre l’mpressione che faccia parte di uno show. Sempre sotto tanti ( troppi) riflettori.  Sempre a fari troppo accesi quando invece proprio dopo ciò che era accaduto, il coninvolgimento di Carolina Kostner che per questa storia ha pagato un prezzo altissimo, forse sarebbe servita un po’ più di normalità. Sarebbe stato bello che Schwazer avesse fatto tutto ciò che si prepara a fare senza tanti proclami e senza troppe conferenze stampa. Il pentimento e le ripartenze sono più credibili quando sono private. Niente da dire su questo progetto. L’idea di chiedere la collaborazione di Donati  e d’Ottavio uomini-simbolo dello sport pulito sono la via perfetta per ricominciare da zero. Una via difficile perchè per Schwazer squalificato fino al 29 aprile 2016, sarà praticamente impossibile ottenere il ‘pass’ per l’Olimpiade di Rio visti i  rigidi criteri di selezione decisi dalla Fidal, intenzionata a scegliere già ad ottobre i marciatori per i Giochi. Resta il fatto che se non era comprensibile il tiro al piccione di qualche anno fa su un ragazzo che aveva perso la  strada così mi convince questo ritorno annunciato con troppa enfasi.

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