redCi vuole coraggio e forse un po’ di follia. Soprattutto coraggio. Ci vogliono anche le gambe e il  cuore, come sempre capita in bici. Ma nella Red Hook serve “fegato”. A scatto fisso e senza freni, in un circuito cittadino fatto di curve secche, frenate, scatti e con la famosa curva «hook» cioè ad uncino dove si arriva a velocità folle, ci si ferma quasi e si riparte.  Correre di notte con la luce infida dei i fari artificiali nelle strade di una città è già una sfida. La Red Hook Criterium è qualcosa di più,  è un piccolo «mondiale» per le bici a scatto fisso. Quelle senza freni, quelle che le pedivelle non si fermano anche quando smetti di pedalare, quelle un po’ da «fighetti» con le ruote a profilo alto che oggi fanno tendenza. Ma una volta anche bici da pista con Maspes e Gaiardoni che hanno la scritto pagine indimenticabili sui legni del Vogorelli. In America le gare a scatto fisso si sono fatte anche dove (e quando) non non si poteva. Sfide illegali dove si scommetteva forte come la Red Hook che all’inizio, tanti anni fa, si correva in un malfamato quartiere di Brooklyn ed ora è diventata una gara mondiale. Sabato sera tocca a Milano. Tocca alla Bovisa, come negli anni scorsi. come da sei anni a questa parte. Un classico, anzi una classica visto che si parla comunque  di ciclismo.  È tutto pronto per l’atto finale e, dopo Brooklin, Londra e Barcellona tocca a Milano. Per arrivare davanti non bisogna farsi troppe domande, bisogna essere spregiudicati e veloci. E tra i più veloci si sono gli italiani. C’è Ivan Ravaioli, ciclista classico prestato ai “fissati” primo in classifica con due vittorie di tappa su tre e un quarto posto. C’è  Fabio Scarazzati,  terzo in classifica che proverà a giocarsela. Cinque in tutto gli italiani nelle prime dieci posizioni che fanno ben sperare per la volata finale del circus. Adrenalina pura ma anche numeri, cresciuti assieme al campionato. Al via sabato sera ci saranno 315 “fissati” , 275 uomini e 40 donne per 25 i paesi rappresentati.  Si comincia a mezzogiorno e mezzo con le qualifiche che scremeranno il gruppo offrendo solo 95 posti per i migliori tempi del pomeriggio. Tutte e 40 le donne saranno invece direttamente ammesse alla finale. E proprio loro daranno fuoco alle polveri alle 20.00 in punto. Poi calerà il buio, si accenderanno le fotoelettriche e telai e pedivelle cominceranno a luccicare come spade. Si chiuderanno i laccetti dei caschi, lo sguardo diventerà fisso proprio come le bici che sembreranno puledri pronti a guizzare ma anche a disarcionarti al primo errore . Per una sfida all’ultimo colpo di reni nella notte più veloce dell’anno.

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