Lucilla-Andreucci_Paolo-Bellino_Roberta-Guaineri_Andrea-Trabuio_Claudio-Calo-620x349Non ho dubbi che la firma di Armani sulla diciassettesima Milano Marathon sia una buona cosa. Ottima. Via la maglietta sudata, la maratona diventa “fashion” che non è ovviamente solo uno slogan. E questo senza nulla togliere ai tanti, importanti, sponsor delle passate edizioni. Ma Armani è Armani, è una vetrina reale e mediatica come nessuna. Presentare la maratona nell’ Armani-Silos, lo spazio espositivo inaugurato per i 40 anni di attività  Re Giorgio che  oggi ospita Emotions of the Athletic Body, la mostra fotografica dedicata alla celebrazione dello sport e degli atleti è un valore aggiunto che va oltre dieci, cinquanta, cento o mille pettorali in più. La maratona di Milano forse non diventerà grande perchè arriva Armani, anche  perchè in tutti questi anni sono stati fatti errori ma anche grandi passi avanti. La Milano Marathon, checchè ne dicano tanti spesso per partito preso o perchè non hanno nulla di meglio da dire, oggi  è una bella maratona in una città difficile, sportivamente parlando, ma che ha potenzialità turistiche enormi. E il matrimonio con Armani apre nuovi, importanti scenari perchè sicuramente  la 42 chilometri milanese ora avrà un appeal differente.  Ci sono eventi che si legano a un’ immagine e diventano tutt’uno. Più facili da promuovere, da proporre, da “vendere” perchè alla fine anche le emozioni di sport sono un prodotto.  E l’immagine di una maratona che si corre nella città della moda e che ha Armani al suo fianco è un’immagine che da sola può fare il giro del mondo. Ed è poi lo stesso discorso che vale per New York, per Venezia, per Roma. Già Roma…Resta solo da capire come due maratone così importanti come Roma e Milano possano essere state fissate il 2 aprile, esattamente nello stesso giorno. Sono i misteri del nostro Paese che hanno sempre tante spiegazioni ma lasciano sempre un sacco di dubbi. E ciò, purtroppo, vale anche per cose ben più serie…

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