foto3C’è smog ma soprattutto fa freddo. E a Milano la differenza la fa l’umidità che, quanso c’è nebbia, ti trapassa i polmoni. E la nebbia c’è. E’ tornata visto che erano un po’ di anni che si faceva desiderare…Così uno corre  sulle sponde del Naviglio Milanese e fa fatica a pensare che qualche anno fa in quelle acque ci ha nuotato. Triathlon citta di Milano, un sogno durato poco, con il nuoto fino alla Darsena, con la bici intorno al Castello, con la corsa nel Parco Sempione, troppo bello per durare, per spiegare ad una città pigra e poco coraggiosa che un evento così sarebbe un bel fiore all’occhiello nel far crescere la cultura sportiva di tutti. E pazienza se per una mattinata i milanesi vanno a piedi… Così uno corre, mette a posto un po’ di pensieri e realizza che nelle acque ghiacciate del Naviglio che scorre a fianco non solo c’è chi ci ha nuotato d’estate ma c’è anche chi ci nuota d’inverno. I coraggiosi del Cimento. Un centinaio di “folli” che si tuffano da più di un secolo. La prima volta fu 117 anni fa proprio nei tre giorni della Merla. E così da sempre, con il Club Canottieri Olona che  ripropone una sfida che è più un gesto coraggio, una piccola pazzia o forse solo l’occasione per tuffarsi nel Naviglio Grande davanti alla Chiesa di San Cristoforo, una tra le più amate dai milanesi. Ma il Cimento non è solo milanese. Ce ne sono ad  Albenga a Noli, a Trento, a Varazze. Ci si tuffa nelle acque gelide del Lago d’Orta, a Massa, a Nizza a Ginevra. C’è un calundario con una lunga lista di appuntamenti, basta scegliere http://cimento.it/calendariocimenti/. A Milano, nel Naviglio, anche quest’anno sarà a gennaio, come sempre nelle acque davanti alla Canottieri Olona.  Come nel  1895 quando venne organizzato per la prima volta. Allora si presentarono sette e sfidarono il freddo sulla distanza di 150 metri. Un tuffo eroico che contribuì non poco a diffondere il nuoto, disciplina in quegli anni ancora poco praticata. Le piscine scarseggiavano, erano stati creati i primi bagni pubblici e il solo luogo cittadino deputato all’attività natatoria, all’infuori dei Navigli e del corso dei fiumi, era rappresentato dai Bagni Diana, che erano privati e avevano un costo non accessibile a tutti. Con quella iniziativa era nato il cimento invernale. E ancora continua…