14650366_919290284882256_4653232967179141024_nProbabilmente Etienne aveva un conto in sospeso con il destino. Un conto aperto e ora chiuso. Un conto di quelli che non ti aspetti mai, figurarsi a vent’anni. Quando hai in testa il mondo che sarà, un mondo che ti aspetta e che sogni in qualche modo di modellare come vuoi tu. Quando sei un atleta e hai davanti a te strade e chilometri, le salite del Tour, le imprese e le vittorie che verranno. Perchè verranno, visto che già sono venute e che il talento è cristallino. Tutti verbi al futuro, perche a vent’anni non si conoscono altri tempi. A vent’anni non ci sono altri modi di ragionare, si pensa e ci si muove guardando avanti, immaginando, priogettando, sognando…Poi però qualcosa succede. Succede ad esempio che tuo padre, ciclista come te, cade in bici si frattura due vertebre e resta tetraplegico. Pochi mesi fa. E a vent’anni questa è una realtà dura da accettare, con cui fare i conti. Ma è il destino che segna le tappe della vita di tutti. Non si scappa purtroppo. E così anche per Etienne Fabre , talento della Chambéry Cyclisme Formation e negli ultimi mesi stagista della AG2r La Mondiale.  Stava camminando in montagna con degli amici quando è improvvisamente caduto in un crepaccio,  tradito dalla neve ghiacciata.  Non c’è stato più nulla da fare. Fine. Fine troppo presto. Fine per chi aveva tanta voglia di scalare, di pedalare, di sprintare…  Per chi sognava di alzare le braccia al cielo e sorridere al mondo come già aveva cominciato a fare nelle categorie giovanili , da Juniores, con la maglia della Nazionale francese, con quella  della Chambéry CF.  Come aveva fatto quest’anno vincendo il Circuit des 4 Cantons, il Tour du Charolais e una tappa del Tour des Cantons de Mareuil-Verteillac-Ribérac. Ma aveva un conto  con un destino che l’ha colto di sorpresa. Come già aveva fatto con suo papà: “L’ idea di vivere con un padre tetraplegico non mi aveva mai sfiorato e oggi questa è una realtà difficile per me da accettare…- scriveva Etienne meno di un mese fa sulla sua bacheca Facebook dopo l’incidente – Ma voglio ricordarvi che il ciclismo è uno sport bellissimo anche se il pericolo esiste…”. Non solo in bici. Il pericolo esiste sempre, esiste ovunque. Ma a vent’anni non ci pensi. Non te l’aspetti e  non ti spaventa nulla, hai il mondo tra le mani . Anche se a volte ti scivola via…

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