02_maggio-2013“Corro la Maratona di Roma perchè voglio dimostrare che c’è un’alternativa alla resa. Parlano tutti del valore della vita in questi giorni e queste battaglie diventano sempre irrimediabilmente politiche purtroppo. Un disabile ha nello sport una possibilità e la politica dovrebbe mettersi di più al servizio di essa. Correrò pensando alle persone che credono di non avere alternative e vorrei che attraverso questo mio impegno tutte le persone che soffrono per un disagio possano capire che c’è e ci deve essere una possibilità per tutti perchè possano imparare dai miei sforzi che nella vita bisogna sempre tentare l’impresa”. E’ sempre lo sport ad indicare la via. E in questo caso è Annalisa Minetti , cantante e atleta paralimpica non vedente che 1997 ha partecipato al concorso di Miss Italia e l’anno dopo ha vinto il Festival di Sanremo, a far capire senza troppi giri di parole che troppo spesso sui valori si fanno chiacchiere più o meno interessate, più o meno utili ai propri comodi, alle proprie ideologie, al proprio credo politico. E invece magari sarebbe meglio “fare” oppure “tacere”. Così vale più una frase così che mille dibattiti nei salotti, in tv, sui social. Vale di più un messaggio così che non la condivisione di un hashtag che rimbalza vuoto di bacheca in bacheca. La Minetti che ha cominciato a correre sei anni fa e ha partecipato ai Giochi Paralimpici di Londra vincendo la medaglia di bronzo nei 1500 metri con il record del mondo di categoria, il 2 aprile correrà nella capitale la sua prima maratona, puntando a chiuderla entro le 3 ore e 35 minuti. Ma il tempo è un dettaglio. Tutto il resto vale doppio ed anche di più…

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