Da martedì riapriranno le librerie. E’ un segno. Esageriamo: è un buon segno. Saranno necessarie le stesse misure di distanziamento e sicurezza dei supermercati ma riapriranno. “Non è un gesto simbolico ma il riconoscimento che anche il libro è un bene essenziale…” ha spiegato ministro dei Beni culturali Dario Franceschini. Essenziale perchè?  Innanzitutto perchè permette a chi con i libri ci vive di riprendere a lavorare, di evitare un fallimento certo, di morire insomma… Ed essenziale perchè in un momento come questo, con un popolo costretto agli arresti domiciliari da un governo che in nome dell’emergenza sta calpestando diritti inalienabili e garanzie costituzionali, permette a chi è costretto in casa di leggere. Leggere sì, un verbo che coniughiamo sempre meno, ma che in realtà ci permette di restare vivi e vigili con la testa in un momento in cui ce n’è assoluto bisogno. E allora conviene ragionarci bene sopra su cosa in questo momento sia essenziale oppure no. Sono essenziali i libri? Forse sì. Ma, val la pena di insistere, sono essenziali anche tante altre attività che ormai sono sull’orlo del collasso. Ognuno dal suo punto di vista fa qualcosa che ritiene essenziale. E allora non si capisce perchè da martedì, fatta eccezione per la Lombardia perchè il governatore Fontana ha mantenuto il divieto di apertura, i lettori di tutta Italia potranno uscire da casa per andare a comparsi un libro ma non potranno farlo per altre cose. Da martedì gli italiani, che improvvisamente si sono scoperti un popolo di podisti, improvvisamente si scopriranno anche un popolo di lettori. C’è da scommetterci.  Con l’assurdità che ci si potrà mettere in coda distanziati davanti ai bookstore come già si fa davanti ai supermercati ma non si potrà ad esempio correre da soli in un sentiero di montagna, in uno sterrato o su una strada dove non passa nessuno. Perchè  allora il presidiente Conte, che ha il decreto facile, non prova a mettere a punto un protocollo, come hanno fatto il governo francese e quello austriaco? Perchè non fissa alcune regole serie per disciplinare lo sport in questo momento così delicato?  Apra ad esempio delle finestre che permettano la corsa solitaria e distanziata non nei parchi ( che restino pure chiusi) ma nelle vicinanze delle proprie abitazioni dalle 6 del mattino alle 8 e dalle 20 alle 22. Troppo rischioso?