milaE meno male che il governo ha le idee chiare… «Dobbiamo mettere in sicurezza la salute degli italiani: con la salute a rischio non c’è economia. Le esigenze di Confindustria e Assolombarda sono quelle di tutto il Paese…» ha detto il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia ieri a Palazzo Marino col capo della Protezione civile Angelo Borrelli e il sindaco Giuseppe Sala. Il messaggio, senza troppi giri di parole, era per le associazioni di industriali del Nord che chiedono di ripartire. E lo chiedono alla politica. Già, perché il suo compito è proprio indicare la strada a un Paese ormai annichilito da un virus che va oltre l’emergenza sanitaria. Ma le idee chiare che il governo dice di avere, non sono purtroppo quelle della politica, bensì della scienza. Logico che virologi, medici ed esperti ripetano di stare a casa. Lo ripeteranno all’infinito o almeno fino a quando al Covid-19 non si troverà un cura o un vaccino. Ma sono scienziati, quello è il loro compito. Quello di Boccia e di chi governa e amministra invece è un altro: avere il coraggio di vedere un po’ più in là. Non è più il tempo che dicano solo di stare a casa. Noi stiamo tutti ordinatamente a casa ma loro ora devono cominciare a spiegare qual è il progetto di ripartenza e soprattutto se ce l’hanno. Cosa intendano fare con le libertà dei singoli, con le imprese, con chi è sull’orlo del fallimento perché ormai da più di un mese e mezzo non alza la serranda della sua attività. Cosa intendono fare con lo sport e con chi di sport ci campa, dai campioni, ai mediani, ai gregarii, tecnici ai magazzinieri. E allora dicano ad esempio a chi ha un negozio come si dovrà organizzare da qui a un paio di settimane, se dovrà metter gel all’ingresso, se dovrà fornire mascherine. Dicano a chi ha un bar o un ristorante se dovrà fare più spazio, se dovrà togliere tavoli. Insomma si spieghino. E soprattutto revochino gli «arresti domiciliari» a queste persone, li lascino andare nei loro locali già ora, permettano loro di cominciare a organizzarsi, di togliersi i dubbi, di chiedere chiarimenti se è necessario. Così quando si riparte si riparte sul serio…