Si prende ciò che viene. Che,  anche in un anno da dimenticare, troverà poi uno spazio nella storia. Si prende ciò che la pandemia concede, ciò che atleti, federazioni organizzatori si conquistano tra ansie e sacrifici. Ma va così. Come deve andare: “La nostra filosofia è che anche in tempi di Covid si può provare a marciare controcorrente- spiega Antonio La Torre, direttore tecnico dell’atletica azzurra- E siamo riusciti lo stesso a realizzare una stagione…”. La prospettiva è Tokyo la prossima estate, slittata di una anno ma chiodo fisso di chi ha continuato ad allenarsi resettando un po’ tutto: “Partissimo oggi avremmo 66 atleti qualificati- spiega il Dt ad Atletica Tv– Guardo con fiducia alla spedizione, credo che faremo fare un passettino in avanti alla nostra atletica, ma non mi nascondo che ci manca ancora qualcosa a livello mondiale. Lo sappiamo bene”. Passare in rassegna i risultati azzurri dell’anno vuol dire partire dai record italiani: “Credo che quello di Fabbri nel peso sia tecnicamente il progresso più importante dell’ atletica azzurra- analizza La Torre- Leonardo sa che il mondo è ancora lontano, come lo sa Yeman Crippa, che potrebbe chiudere il 2020 con il botto di fine anno nei 5 km del 31 dicembre a Bolzano”. Se pensa alle Olimpiadi, La Torre vede Antonella Palmisano e Eleonora Giorgi nella 20 km di marcia come “le più prossime a giocarsi il podio”, per Gianmarco Tamberi l’appuntamento con il destino, per Filippo Tortu un’occasione storica per la finale. “Mi aspetto il ritorno ad altissimi livelli di due guerriere come Elena Vallortigara e Alessia Trost– aggiunge – E questo record italiano con la 4×400 maschile dobbiamo finalmente migliorarlo”.  Poco tempo fa, in alcune interviste rilasciate ad alcuni quotidiani italiani, Sebastian Coe,  il presidente di World Athletics , ha parlato con toni entusiasti di Larissa Iapichino inserendola tra i personaggi che lasceranno un segno nel futuro dell’ atletica mondiale. “Quando l’ho incontrata per la programmazione le ho chiesto soltanto una cosa- chiarisce subito La Torre- di ricordarsi della sua età, di rimanere se stessa, di conservare la sua semplicità che l’altra sera ha dimostrato dicendo che l’auspicio per il 2021 è poter tornare ad abbracciare le avversarie”,. Poi il Dt si è congratula con Giovanna Epis per il titolo italiano della maratona e il progresso a 2h28:03 (“l’ha saputo affrontare con intelligenza assoluta”) e lancia il proprio incoraggiamento a Sara Dossena: “L’operazione al piede è andata bene, lei è ripartita mille volte nella sua vita e a fine gennaio sarà pronta per ricominciare…”.