«Eravamo in una pizzeria appena tornati da una spedizione e con Mario Merelli ci dicevamo, un po’ in italiano ed un po’ in dialetto, che sarebbe stato bello fare qualcosa per lasciare un segno in Nepal, che negli anni ci aveva dato tanto…». Marco Zaffaroni, alpinista di lungo corso, racconta così la nascita del progetto che ha portato al presidio sanitario di Kalika, nel basso Dolpo una delle zone più povere del Nepal. Inaugurato nel 2009 l’ospedale, non ancora terminato, entrò in funzione solo un anno dopo con un medico, un medico di laboratorio, due infermiere e un inserviente. Nel 2012 Merelli scompare ma l’ospedale va avanti sostenuto dalla Onlus Bistari Bistari che raccoglie il testimone. E chi conosce Zaffaroni sa che riesce a dividersi tra mille impegni, da quelli di imprenditore nel campo tessile a quelli sportivi in montagna e nel triathlon, senza mai dimenticare l’impegno sociale. Anche se con la pandemia è stato tutto un po’ congelato: «Non avendo potuto praticare scialpinismo e partecipare alle maratone di sci di fondo, mi sono costantemente allenato con gli skiroll sulla pista del nostro Centro Sportivo a Cesate – spiega Zaffaroni – un anello di poco più di mezzo chilometro che continuavo a ripetere, nonostante gli sberleffi di amici e conoscenti che mi chiamavano il ‘Criceto“ come fossi stato colto dalla Sindrome del Ballo dell’Orso. Ma avevo bisogno di sfogarmi, nel rispetto delle norme». E così, complice anche il congelamento delle attività di raccolta fondi della sua Onlus Bistari Bistari è nata l’idea di Criceto Day: percorrere 100 chilometri sugli skiroll in pista, 147 giri che oggi sull’anello del Centro Sportivo di Cesate, a nord di Milano, serviranno per raccogliere fondi sulla piattaforma GoFundMe così da sostenere l’ospedale «Kalika Family Health Hospital».