«Noi sosteniamo il valore del ciclismo quale strumento di scoperta, conoscenza e rispetto del territorio e del paesaggio…». Paolo Tagliacarne presenta negli spazi dello Sporting San Lorenzo in via Carroccio, l’edizione 2022 della «Chase the Sun» e chiarisce subito, come sempre, «Che non si tratta di una gara…». E infatti non lo è. Duecentosettantadue chilometri, da Cesenatico a Tirrenia, da un mare all’altro scavallando l’Appennino, da fare in bici nel giorno del solstizio d’estate, il 18 giugno, come tanti altri faranno in Inghilterra, in Scozia e, da quest’anno, anche in Irlanda. Un rito ciclistico, una pedalata infinita che ognuno farà col proprio passo, con la propria voglia, con le proprie gambe che dovranno fare i conti con oltre tremila metri di dislivello. Sedici ore di luce per venirne a capo, non per vincere perchè qui vincono tutti quelli che arrivano prima che il sole sparisca nel mare. «Le iscrizioni stanno andando bene e ci aspettiamo 400 ciclisti…» spiega il presidente di Turbolento Thinkbike SSD, un gruppo di appassionati ciclisti «un po’ turbo e un po’ lenti…» che sono anche tante altre cose insieme e accolgono chiunque si muova su due ruote. «Sarà per tutti un viaggio e un nuovo modo di pensare il ciclismo che si potrà fare in solitaria oppure condividere in staffetta- spiega- Ma comunque sarà una bella impresa e una festa ciclistica nel giorno più lungo dell’anno che comincerà con un brindisi sulla spiaggia di Cesenatico il venerdì per concludersi il sabato sera con la cena di saluto per tutti sull’altra spiaggia di Tirrenia». Un coast to coast, dall’Adriatico al Tirreno su è giù tra le foreste Casentinesi, il Chianti, Firenze e poi Pisa. Dall’alba al tramonto nella pancia di un Paese che qui nel mezzo è una meraviglia tutta da scoprire. Sono borghi, storie, facce, mani sporche di terra e trattorie che sfidano il tempo. Sono cartoline da spedire a chi viaggia veloce, a chi passa e va e a chi non ha la pazienza di raccogliere le emozioni e riportarsele a casa. Chase the sun è una sfida scritta in inglese, perchè li è nata una decina di anni fa quando tre amici con la fissa della bici decisero di pedalare da Kent a Somerset per vedere chi andava più lontano, che da qualche anno è stata «tradotta» benissimo anche in italiano. Si parte e si arriva inseguendo il sole che nasce e muore da una parte all’altra della penisola, si fa fatica insieme, si pedala insieme, si pranza e si cena insieme. La bici al centro ma è un’altra storia. Che muove la passione. Che muove le ruote. Che muove la voglia di fare amicizie e di scoprire un pezzo d’Italia che è ancora forziere del buon vivere. Ma non è come dire: sarà un’avventura o forse un’impresa dove ognuno, dal primo all’ultimo, metterà tutto il proprio talento.