Sono un gruppo “EnoGastroCicloCulturale”, che è tutto un programma.  Mangiare (bene), pedalare  (con passione) e godersi ciò che storia, arte e natura sanno offrire a chi sa guardarsi intorno, sono la strada maestra per godersi le gioie della vita. E il gruppo ciclistico  amatoriale bolognese Ciclozenith nato trenta anni fa all’ Oratorio Davide Marcheselli in seno alla parrocchia di San Bartolomeo della Beverara nel quartiere Navile   è dal 1991 che segue la via. L’idea fu di  Mauro Melloni affiancato da altri 5 soci fondatori, Alfredo Scala, Francesco Crovetti , Gianguido Crovetti , Gianguido Flammini e Stefano Marchetti: organizzarono il primo viaggio ciclo-itinerante nella Foresta Nera e da quella indimenticabile gita in bici non si sono più fermati  spinti dalla passione per la bicicletta “guardata con ammirazione come mezzo pulito e soprattutto aggregante…”. Questa mattina sono partiti  in 32 da Piazza Maggiore per un lungo viaggio che li porterà da Bologna a Capo Nord, con un messaggio di pace e di unione sulla base dei comuni valori europei.  Pedaleranno attraverso sei Stati, per 6.000 chilometri da affrontare il 61 tappe fino a  raggiungere l’estremo capo dell’Europa il 21 luglio. Il gruppo non è nuovo a sfide di questo genere: hanno viaggiato in sella da Bologna a Istanbul in un ideale legame tra San Luca e Santa Sofia; nelle aree terremotate dell’Umbria poco dopo il sisma per dare uno stimolo alla ripresa turistica; sul Monte Grappa e i territori della Grande Guerra nell’anno del centenario, fino a Roma in occasione dei giubilei e a Santiago de Compostela. Ora – dopo alcuni rinvii dovuti alla pandemia – il viaggio sino a Capo Nord che, anche a seguito degli eventi bellici in corso, si è voluto caratterizzare con un messaggio di pace e a favore dell’integrazione europea, toccando diverse tappe di interesse storico culturale, tra cui i campi di concentramento a Mauthausen e Terezin, il monumento a Jan Palach a Praga, la Frauenkirche a Dresda, il memoriale della Shoah e i resti del muro a Berlino. Il viaggio ha il patrocinio del Comune di Bologna, della Città Metropolitana, della Regione Emilia-Romagna e dell’Arcivescovado di Bologna ed è supportato da “Cibò. So good!” il progetto di valorizzazione del patrimonio naturalistico, storico e artistico, unito alla tradizione eno-gastronomica italiana