Una manita che lo porta dritto dritto nella storia. Cinque di fila. Meglio di tutti meglio anche di Fausto Coppi che di Giri di Lombardia ne ha vinti cinque ma non di fila. Ora non resta che il record assoluto e c’è tempo un anno, perchè Tadej Pogacar ormai corre per battere i record , per riempire le caselle che mancano, per una storia che per ora lo vede assente solo alla Sanremo e alla Roubaix.  La 119ma edizione del Giro di Lombardia è nel nome del campione sloveno che si mette dietro un altro campione enorme come Remco Evenepoel che combatte, che non molla, che se non ci fosse il fenomenoa Uae quest’anno avrebbe firmato una stagione da incorniciare e Michael Store, terzo e “primo” tra i corridori normali.

Un’impresa formidabile quella di Pogacar. Perchè vincere cinque Lombardia di fila è ciò che si fatica anche ad immaginare e perchè non è stata, anche se così potrebbe sembrare, una vittoria sul velluto. A rendergli la vita dura, oltre all’olimpionico belga, ci pensa un gigantesco Quinn Simmons, barba e baffi da americano in gita, che se ne va al primo chilometro, che ad un certo punto molla i suoi 14 compagni di fuga tra cui il nostro Filippo Ganna, che arriva a prendersi fino a tre minuti e mezzo di vantaggio, che a 30 chilometri dal traguardo ci crede anche di poter battere sua maestà e  viene riacciuffato dopo più di duecento chilometri  piazzandosi comunque quarto. Non è un carneade questo 24enne del Colorado: ha già vinto un mondiale da juniores e quest’anno una tappa al Giro di Svizzera che ha dedicato a Gino Mader, che aveva davanti durate la discesa che gli è stata fatale. Oggi ha scacciato via un po’ di fantasmi.

“Vincere cinque volte di fila questa corsa, è fantastico, è un giorno incredibile. Voglio ringraziare tutta la squadra, soprattutto Rafal Majka che oggi si ritira”. Lo urla al microfono della moto che lo affianca nella discesa verso Bergamo e lo ripete al traguardo Tadej Pogacar salutando il fido gregario polacco che gli mancherà, eccome se gli mancherà. Il capitano della Uae conclude una stagione da record con venti vittorie, con la decima monumento messa in bacheca con un Tour, un titolo mondiale e uno europeo: “Non ho rimpianti” commenta ai  microfoni Rai. E ci mancherebbe.

Tadej Pogacar anche oggi fa ciò che ormai ci ha abituato a fare nel suo ciclismo da marziani. Non vince domina con una facilità che fa sembrare tutto quasi normale. Ma che normale però non è . “Siamo di fronte ad un campione straordinario perchè forse non ci si rende ben conto cosa significhi vincere 5 Giri di LOmbardia di fila- spiega Mauro Gianetti, team principal della Uae- Un fuoriclasse che non so quando rivderemo mai più e quindi dobbiamo solo godercelo…”. A dire che tutto il resto lascia il tempo che trova, che davanti a tanta classe, a tanta bellezza, a tanto splendore agonistico gli aggettivi si fa fatica a trovarli e la parola noia non trova posto. Bisogna solo applaudire. Ed è ciò che hanno fatto oggi le migliaia e migliaia di tifosi che c’erano al Lombardia.