Lo stadio si chiama Azadi, che significa libertà. E suona come una beffa. Perchè nella prima maratona di Teheran le donne non hanno corso per le vie della città come tutti gli altri ma nello stadio chiuso al pubblico. Percorsi separati per atlete e atleti, diverse centinaia al via. Percorsi divisi che hanno sorpreso tutti  perchè in realtà non era stato annunciato e nessuno se lo aspettava. Non se lo aspettava neppure il ministro dello Sport iraniano Masoud Soltanifar che ha ritirato la sua quota di iscrizione alla maratona 500 mila rial, 15 dollari: «Mi ero registrato ma ho abbandonato la competizione- […]