Mai un giorno di riposo. Quarantadue chilometri a Natale, a Capodanno, a Pasqua con i 38 gradi di luglio e con i -10 di gennaio. Ma come si fa? C’era una volta un detto che diceva che <una mela al giorno toglie il medico di torno> e non so se funzioni anche con la maratona. Credo di no. Ma Stefaan Engels, 49 anni ex bimbo malato di asma, è sopravvissuto alla sua impresa quindi significa che si può fare. Il belga ha completato nei giorni scorsi in Spagna un record inseguito da un anno: correre 365 maratone in 365 giorni per un totale di 15.411,175 chilometri . «Non è stata una tortura – ha detto- Anzi, è stato molto bello e una cosa normale per me».  Ha consumato 25 paia di scarpe, ha dormito 12 ore per notte e, di media ha corso quattro ore a maratona ma è andato anche più forte e il  suo miglior tempo è stato di 2 ore e 56 minuti.  <Per me correre non è nulla di straordinario è come un lavoro- ha spiegato nella sua conferenza stampa finale a Barcellona-  Anche se credo sia più faticoso avere a che fare ogni giorno con un capo che farsi 42 chilometri>. Può essere, anzi sicuramente è così, ma non tutti possono ovviamente permetterselo. Tornando al record val la pena di ricordare che Engel ha polverizzato la precedente performance del 65enne giapponese Akinore Kusuda che due anni fa corse 52 maratone consecutive. Per il belga essere nel libro del Guinnes dei primati costituisce una soddisfazione. E a me, che ho la sua stessa età, vengono un sacco di domande che si riassumono in un unico, grande, interrogativo: ma chi è Mandrake?