Lo spiega anche Andrea Trabuio, che della Milano city Marathon è il direttore. E non è uno che mena il can per l’aia: <C’è stata qualche criticità ai cambi delle staffette e alla riconsegna borse…>. E qualche lamento infatti è arrivato subito perchè a Milano non ci facciamo mancare nulla. E allora mi viene spontanea una domanda: ma perchè i 4mila italiani che ogni anno volano a New York spendendo un sacco di soldi e aspettano 4 ore al freddo in un prato prima di partire e almeno un’altra ora e mezza alla fine stipati come sardine per riconquistarsi la borsa con gli indumenti asciutti e non battono ciglio? Mistero. Io ieri ho corso la maratona ( male 3.56) e non mi sono accorto di grandi casini anche perchè ero sfinito dal un mal di schiena tremendo e ho pensato solo a portare a casa la pelle.  Certo forse, gli spogliatoi all’arrivo erano un po’ stretti, certo i guai con le sacche ci sono stati,  certo si può sempre far meglio. Ma di lì a buttar via tutto il buono che si è fatto in questi ultimi due-tre anni ce ne passa. E questo mi pare dalle mail che mi sono arrivate sia l’andazzo. Spero di sbagliare anche se è chiaro che il diritto di critica è sacrosanto. Va detto però che ieri, se non ci fosse stato il tempo da lupi che c’è stato, sarebbe stata tutta un altra cosa. Erano 12 anni che Milano non viveva un’attesa di maratona così frizzante. Erano  12 anni che si aspettava il blocco del traffico per correre una maratona e vedere un po’ di gente ai bordi delle strade che applaudiva. Ieri nente liti e strombazzamenti. Ci siamo goduti il silenzio…almeno quello

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