Il giorno dopo la Maratona di Milano è il mal di gambe, quello che ti alzi e sembri Pinocchio e che non riesci a scendere le scale. Il giorno dopo la maratona è la corsa che si riavvolge nella tua testa, metro per metro, per riassaporarla senza far fatica ma anche per capire cosa non ha funzionato, cosa potevi far di meglio, cosa non dovrai fare più. Il giorno dopo la maratona sono le strade di Milano tornate normali, così sulla circonvallazione al trentesimo dove c’era il chilometro roso della Enervit ora c’è una lunga fila di auto posteggiate sulle righe gialle e in viale Papiniano c’è il mercato. Il giorno dopo la maratona di Milano sono le telefonate degli amici…E a tutti si racconta la stessa storia. Il giorno dopo la maratona di Milano è la classifica pubblicata dalla Gazzetta, da leggere  e rileggere con, alla ricerca dei tempi di  chi conosci.  Ma sono  anche le foto pubblicate nello speciale di sei pagine: ci sono tutti, anche Jo Squillo, e non capisci perchè non c’è uno scatto per il Falco, Paolo Savoldelli, che ha vinto due Giri d’Italia e ieri ha corso con Smarathon. Così un po’ ti girano.  Ma il giorno dopo la maratona è anche la sveglia all’alba per andare all’Arena a fare un collegamento con Buongiorno Regione sul Tg3 dove ti aspettano Andrea Riscassi della Rai e Antonio La Torre, già allenatore di Brugnetti, e oggi è prof di scienze Motorie alla Statale. Due tre domande sulla maratona , sulla corsa in generale, sul piacere, sui rischi e sui benefici, mentre piove proprio come ieri mattina e mentre alle tue spalle, quasi per magia, spuntano Kiprugut e Kurgat che dopo aver dominato in gara ora stanno scaricando le gambe intorno al vecchio stadio dell’atletica….E così il cerchio si chiude.

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