Altrochè aspettare le belle giornate di primavera. La prima volta di chi comincia a correre dovrebbe essere sotto la neve. E sarebbe un battesimo perfetto perchè quando nevica la corsa è tutta un’altra cosa. Ovunque ci si trovi. Anche nel parco più centrale di una città grigia,  trafficata e inquinata come Milano. La neve ovatta i rumori e rende tutto più magico… e questo si studia anche nelle poesie delle elementari. Ma soprattutto la neve fa tornare un po’ tutti bambini. Anche un bel gruppetto di “attempati” signori che hanno passato i 40 e qualcuno anche i 50 che più o meno ogni giorno corrono al Sempione. Di solito è il giro esterno, al fianco della cancellata, tre chilometri e qualche centinaio di metri da ripetere tre o quattro volte per la quotidiana seduta antistress. Ma se nevica cambia tutto. Si va dentro al parco alla ricerca della neve fresca che oggi ( e domani) a Milano sono una ventina di centimetri. Dentro fino alle caviglie correndo, scivolando e cadendo ma soprattutto in una delle corse più belle dell’anno come qui in città non capita davvero mai. E allora ha una senso ritrovarsi e anche quando non c’è in giro nessuno. Anzi proprio per quello. Perchè se non corri quando nevica, allora quando corri?

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