Chi si ricorda la maratona femminile dei Giochi olimpici di Londra non può aver dimenticato Valeria Straneo. Una macchia azzurra al comando tra le tante favorite africane. A fare il passo, a dettare il ritmo oltre la mezza, quasi a giocarsela. Come non accadeva da anni, come forse per una azzurra non era mai accaduto. L’alessandrina finì ottava per un problema intestinale. Certo non avrebbe vinto e neppure sarebbe salita sul podio ma qualcosina in più forse poteva farlo. E domani ai mondiali di Mosca che cominciano ci riproverà. Questo è sicuro. Alle 12 italiane (le 14 locali), sarà al via di una maratona che si annuncia caldissima, col termometro a 28-30 gradi  e questo non è un dettaglio perchè l’azzurra ha annunciato una gara più prudente rispetto a Londra. Non potrà vincere, ma far bene sì e magari  anche ritoccare il primato italiano, che tra l’altro è suo,  stabilito due anni fa a Rotterdam (2h23’44) . Il percorso è  un anello da ripetere tre volte e partenza e arrivo allo stadio Luzhniki senza un metro d’ombra.  Le favorite sono come sempre le atlete africane:  l’olimpionica etiope Tiki Gelana e la campionessa uscente, la keniana Edna Kiplagat. In gara c’è anche l’altra azzurra, la ligure Emma Quaglia.

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