C’è chi la corsa ce l’ha nel cuore, chi nella testa e chi ( beato lui) nelle gambe. La corsa resta sempre la corsa,“la prova lampante dell’esistenza di Dio, come il verde brillante della prateria…”. Perchè siamo un po’ tutti Bufalo Bill.  Ma senza bisogno scomodare  Francesco De Gregori, la corsa racconta che ognuno sceglie la sua fatica quasi ci fosse un peccato da scontare o un contrappasso da pagare. La corsa è sempre un conto a parte. Salato, salatissimo, che ti assapori metro dopo metro, chilometro dopo chilometro. E te ne accorgi all’improvviso. In una  mattina delle tante,  nebbiosa e fredda come solo in Pianura padana.  Abbiategrasso, Morimondo, Casorate sono il triangolo delle Bermude delle nebbie. Alle otto del mattino giri l’angolo e ti infili in un muro dove sembra non ci sia più scampo. Ci si smarrisce un po’, ci si perde, si  scompare.  Sembrano tutti fantasmi quelli che corrono. Li vedi tra i campi, tra gli sterrati dove si affonda nei solchi lasciati dai trattori, sugli argini delle rogge e che ti passano via sudati e silenziosi. La voce del verbo “tapasciare” si coniuga solo al presente. E tra la prima, la seconda, la terza persona non ci sono grandi differenze. Fatica uguale per tutti perchè cinque, dieci, quindici chilometri di freddo, di fango, di neve rigonfia d’acqua e di qualche su è giù,  qualcosa vogliono pur dire. C’è chi se la chiacchiera e chi se la racconta, c’è chi fa tutto da solo, chi allarga il giro perchè  la  “mitica” tabella per la maratona  mette in conto un lungo. Banalità quando si hanno un paio di scarpe da corsa ai piedi. Banalità  che cancellano la fatica, che spazzolano via i brutti pensieri e liberano la mente offuscata in questi tempi da spazi troppo ristretti, contagi, vaccini, mascherine e zone rosse. La corsa resta un fantastico antivirus. Ti dà la soddisfazione di aver fatto la cosa giusta, la migliore che potessi fare. E’ un premio al coraggio, alla costanza, alla voglia di non darla vinta alla pigrizia, al freddo e alla nebbia. Anche perchè poi la nebbia si alza e spunta il sole. E il rimpianto non è il migliore dei sentimenti…