Valeria Straneo, in testa alla maratona olimpica che saluta un gruppo di amici prima del ponte di Waterloo e  guida il
gruppo delle atlete sullo sfondo di Buckingham Palace è davvero una bella emozione. Quella maglia azzurra che detta il ritmo per più di metà gara di fornte a una folla immensa  che applaude cercando di proteggersi dalla pioggia con ombrellini e cerate è, come direbbe  Franco Bragagna  “la maratona che non ti aspetti”. Ed è, come dice Stefano Baldini che commenta su Sky, “un’immagine a cui non eravamo più abituati che fa un  immenso piacere”. Certo si sapeva che non sarebbe durata, che non sarebbe stata medaglia. E non ci ha mai creduto neppure lei, Valeria da Alessandria, che è arrivata ottava in 2h25’27 e che lo ha candidamente confessato al traguardo: “Stare dietro alle keniane era impossibile. Non ho rimpianti, ho fatto il mio tempo. Peccato che al ventunesimo chilometro ho avuto un problema allo stomaco. Non ne conosco il motivo, anche perchè ho seguito la mia solita dieta. Comunque mi ha dato fastidio nella parte finale della gara, anche se questa non è una scusa: al massimo avrei potuto riprendere la Augusto. Io facevo il tifo per Mary…”. Mary , la keniana  Keitany è arrivata quarta. Davanti a lei Tiky Gelana, etiope,  che  ha vinto la medaglia d’oro in 2.23.07 con un bell’attacco all’ultimo chilometro che costretto alla resa la keniana Priscah Jeptoo ( 2h23’12 argento) e Tatyana Arkhipova Petrova (2h23’29 bronzo) Staccatissime le altre due azzurre: Anna Incerti ha chiuso al ventinovesimo posto con 2h29’38 davanti a Rosaria Console (2h30’09). Ma sotto la pioggerellina londinese resta  la bella immagine di quella maglia azzurra al comando per quasi un’ora e mezzo. Uno squarcio di sereno tra le nuvole. Valeria Straneo ci ha fatto  sognare è un po’ ci ha anche illuso. Una bella sorpesa, una bella rivincita e una bella olimpiade. Alla faccia di chi le vuole male…

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