Sport, alimentazione, allenamenti gare e vittorie. Tutto insieme, come in un frullatore. E così si mischia tutto: il lavoro, la passione, la fatica e i sacrifici per cercare di conciliare il triathlon con la sua professione di nutrizionista sportiva per una delle équipe più prestigiose in questo settore, quella della Enervit guidata dal professor Enrico Arcelli. Sveglia all’alba per nuotare, poi in ufficio fino alle 18 e poi ancora sport in bici o di corsa. Elena Casiraghi, domenica ha vinto il Triathlon Città di Milano. Un chilometro e mezzo nuotato nel Naviglio, 40 chilometri in bici su un circuito tra Castello, Triennale e Corso Sempione e poi dieci chilometri di corsa nel Parco Sempione. Una vittoria di prestigio che già aveva sfiorato lo scorso anno: «Una bella soddisfazione- racconta- Che vale doppio perchè sono una milanese doc e quindi ha davvero un significato speciale. Arrivare a vincere una gara sulla pista dell’Arena è sempre un’emozione particolare. E poi perchè questa vittoria riscatta un po’ delusione dell’anno scorsa quando arrivai seconda». Atleta da sempre Elena Casiraghi che gareggia per la DDs di Settimo milanese è laureata in scienza motorie e ha poi seguito un dottorato in Statale in scienza dell’alimentazione sportiva. Non solo. Ha scritto anche un libro su corsa e alimentazione e da qualche tempo è la curatrice del sito «Sporteat» ( www.sporteat.it) dove si possono trovare le tutte «dritte» alimentari per chi fa sport. Una passione che è poi diventata un lavoro e che poi è tornata ad essere passione con il triathlon: «Sì tutto vero- spiega. Io ho sempre fatto canottaggio e mi sono avvicinata a a questo sport cinque anni fa grazie al mio lavoro. Con la nostra équipe seguiamo campioni di diversi sport e quando da noi è venuto Daniel Fontana, l’unico atleta italiano ad aver vinto un Ironman, è scatta a scintilla…». E così è scesa dalla sua barca di canottaggio ed ha cominciato a nuotare, correre e pedalare. «Sì più o meno è andata così- spiega- Anche perchè proprio per il lavoro che faccio condividere lo stesso sport degli atleti che seguo mi permette di comprenderne meglio le sensazioni, la fatica, i piccoli problemi che si presentano durante la preparazione di una gara. Mi sembra di essere più credibile…». Allenamenti, gare, test ma soprattutto giusta alimentazione che per atleti di primissimo piano può fare la differenza: «La buona limentazione fa la differenza per tutti, non solo gli atleti – spiega la Casiraghi- Ovvio che per chi fa sport e soprattutto discipline di fatica è importante alimentarsi con un equilibrio. Bisogna imparare a modulare la glicemia che deve essere un mix perfetto tra carboidrati e proteine perchè lo scopo è quello di allenare il corpo a consumare i grassi a scopo energetico. Un esempio per capire: atleti come Daniel Fontana o Alessandro DeGasperi durante un Ironman consumano anche 8mila calorie. Chiaro che la buona alimentazione è fondamentale». Quidi tutti a dieta? «Beh non nel senso che siamo abituati a pensare. Certo però che pesce, carni magre e frutta sono alimenti equilibrati. Ma anche qui non si deve esagerare».