28Gen 15
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«Voglio ringraziarti per gli sforzi fatti fino ad ora affinché l’Europa superi la dicotomia tra austerità e crescita». Era il 21 novembre scorso e il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, dopo aver incassato nei mesi precedenti – nell’ordine – riforma dell’articolo 18, minitaglio del cuneo fiscale e minitaglio della bolletta energetica, manifestò pubblicamente il sostegno alla linea anti-austerity di Matteo Renzi in ambito europeo. Ma quando un sodalizio si consolida (gli esordi del governo dell’ex sindaco di Firenze non furono salutati entusiasticamente da Viale dell’Astronomia), occorrono anche dei segni tangibili. e negli ultimi giorni Squinzi non ha lesinato appoggi all’«amico» […]
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22Gen 15
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E adesso che è arrivato il tanto atteso Quantitative Easing (QE) che cosa cambia? Questi 1.140 miliardi che saranno messi sul mercato (al ritmo di 60 miliardi di euro al mese di acquisti di titoli di Stato di Eurolandia da parte della Bce a partire da marzo prossimo fino a settembre 2016) miglioreranno le nostre vite? Il bazooka di Mario Draghi ucciderà la crisi? Non è semplice rispondere a tutte queste domande. In primo luogo, perché quello che è successo oggi è destinato a creare effetti nel medio termine, perciò è impossibile stabilire con certezza che all’immissione di liquidità sul mercato […]
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05Ago 14
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Essere di centrodestra significa tagliare le tasse. Questo paradigma ve l’abbiamo già raccontato in un recente post. Dalla teoria alla pratica, però, il passo non è breve. Soprattutto quando ci si riferisce alla situazione italiana perché, come sappiamo, la massa enorme del debito pubblico e i vincoli imposti dall’adesione all’unione monetaria europea non consentono margini di manovra sufficienti a tradurre principali liberali in determinazioni politiche. Oltretutto, e anche questo ve l’avevamo detto, una politica economica liberale si deve adottare riferendosi all’ambiente circostante. Poiché i liberali sono amanti dell’equilibrio del bilancio e non del deficit è chiaro che ai tagli si […]
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25Giu 14
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Dopo la disfatta dell’Italia parlare di calcio potrebbe sembrare un controsenso. Ma il Mondiale 2014 va avanti e c’è chi ha interesse a vincerlo non solo per ragioni sportive e di business, ma soprattutto per motivi economico-politici. E, in prima fila, ovviamente ci sono i padroni di casa. La nazionale verdeoro ha vinto, come da pronostico, il suo girone ma, se non fosse stato per l’immensa classe di Neymar, si può tranquillamente dire che le trame proposte dal tecnico Felipe Scolari sono state ampiamente deludenti. Certo, se paragonato all’Italia di Prandelli, il Brasile sembra di un altro pianeta. Ma, di […]
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12Giu 14
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Il recente sciopero dei dipendenti e dei giornalisti della Rai, le agitazioni del trasporto pubblico locale, lo stallo nel rinnovo del contratto Fiat sono tutti sintomi di un malessere profondo delle relazioni industriali. «Colpa della crisi», si potrebbe dire. Vero, ma fino a un certo punto. C’è un’incomunicabilità profonda tra rappresentanti dei lavoratori e aziende, tra sindacato e politica. Un’incapacità di ascoltarsi e di comprendere che ha radici profonde e che abbiamo cercato di tratteggiare attraverso questo intervento di Angelo Pasquarella, amministratore delegato di Projectland ed esperto di sociologia del lavoro. «Atteggiamento sindacale contro atteggiamento antisindacale. Il tema […]
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15Mag 14
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Il prodotto interno lordo dell’Italia nel primo trimestre del 2014 ha segnato un calo dello 0,1% rispetto agli ultimi tre mesi del 2013 che si erano chiusi con una crescita congiunturale dello 0,1 per cento. L’Istat ha precisato che, su base annua, il Pil è invece diminuito dello 0,5%, in lieve miglioramento rispetto al dato tendenziale di meno 0,9% registrato nel quarto trimestre del 2013. Sono dati tremendamente negativi che gettano un’ombra anche sull’azione del governo. Il premier Matteo Renzi ha dichiarato di non «illudersi quando il Pil è a +0,1% e di non deprimersi quando è a -0,1%», fermo restando […]
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24Mar 14
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Chiamatela grandeur russa di Putin, chiamatela autodeterminazione del popolo di Crimea, ma l’evoluzione della crisi ucraina getta molti interrogativi sulla tenuta dei mercati internazionali. Finora le Borse mondiali hanno retto, ma si può continuare a investire tranquilli in questo particolare momento? La risposta è sostanzialmente positiva, ma bisogna sapere che il conto di queste operazioni geopolitiche molto probabilmente sarà pagato dalla stessa Russia. Che, occorre ricordarlo, è una potenza mondiale oltreché uno dei maggiori Paesi emergenti dopo Cina e Brasile. Per capire cosa accadrà in Russia ci siamo affidati a un’analisi degli esperti di Ubs che hanno esaminato la situazione […]
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27Set 13
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Nel 2013 il Pil italiano dovrebbe calare dell’1,9 per cento. È quanto affermano le Previsioni per l’Eurozona («Eurozone Forecast») di Ernst & Young (EY) che Wall & Street è in grado di anticiparvi e che saranno dibattute nell’ambito di un convegno lunedì prossimo a Milano all’Università Cattolica nel quale farà gli onori di casa l’amministratore delegato di EY, Donato Iacovone. La novità delle ultime previsioni è rappresentata da un ulteriore peggioramento delle stime: a giugno si stima un comunque preoccupante -1,8 per cento. È normale dunque porsi alcuni interrogativi. Ciò che ci chiede la comunità finanziaria italiana sono le riforme […]
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16Mag 13
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AAA L’impresa Italia ha bisogno di denaro fresco dal sistema bancario, che però è già seduto su tonnellate di tritolo. Il riferimento è ai 64,3 miliardi di sofferenze nette, le lorde sono 131 miliardi, immagazzinati nei caveau e nelle casseforti degli istituti di credito del Paese: in sostanza ogni 100 euro prestati a famiglie e imprese 3,4 euro sono diventati instabili come bombe inesplose (3,4% il rapporto sofferenze nette-impieghi totali), contro il 3,2% di febbraio perchè sono sempre più numerosi i cittadini che non riescono a pagare le rate dei mutui e dei prestiti ricevuti dalle negli anni passati. Quando […]
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10Apr 13
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[photopress:crimescene_1.jpg,full,centered] L’Italia sta morendo. Lo dicono i numeri. È come la vittima di un delitto, abbandonata sul selciato in una strada secondaria e buia dove i passanti, gli altri Paesi di Eurolandia e del G8, fanno finta di non vedere. Ma tra loro si danno di gomito con aria nauseata. «Ma guarda che roba! Non si può più andare in giro! Che tempi!». Non c’è nessun buon samaritano. Anzi, fra di loro si nasconde colui che l’ha prostrata. O comunque il mandante dell’agguato a base di austerity che l’ha lasciata tramortita. Come se fossimo in un giallo, facciamo finta di essere detective […]
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