Melville e la neet generation

“Preferirei di no”.  Ci sono frasi diventate proverbiali ed emblematiche. Il tormentone che caratterizza lo strano impiegato di nome Bartleby nella Wall Street di fine Ottocento è proverbiale ed emblematica ma – a un tempo – è anche una delle più oscure frasi che la letteratura abbia partorito. Il racconto di Melville lo conosciamo tutti. Se ne parlo qui ora è perché ho appena sfruttato questo “classico” per sperimentare la fruizione degli audiolibri.  Cosa questa di cui parlo in chiusura. Torniamo per il momento al nostro “scrivano”. La sua avventura la si conosce tutti (almeno a grandi linee). È la […]

  

Le cavie della Austen nel laboratorio della provincia inglese

“Marianne Dashwood era nata per un singolare destino. Era nata per scoprire la falsità delle sue opinioni e per sconfiggere con la sua condotta le sue massime più care”. Come incipit non sarebbe male. Starebbe benissimo come apertura di un romanzo dickensiano.  Dove la considerazione da il la a un romanzo a tema edificante. E invece i lettori più attenti avranno certo capito che Marianne è una delle protagoniste di Ragione e sentimento di Jane Austen. Curioso notare, però, che la citazione si ritrova non a inizio racconto bensì al suo compimento. E questo la dice lunga sulla fabula austeniana, […]

  

Cronaca felice di una infelice catastrofe

Non so se vi capita. A me succede spesso negli ultimi anni. Guardo a quello che succede e vi vedo segni ed epifanie del tramonto di un’epoca. Difficile avere uno sguardo da “storico” quando si è testimoni contemporanei. Accade, però, che il cronista lasci il posto allo “storico” intuendo passaggi epocali. Negli ultimi anni avevo pensato, come un passaggio epocale, al covid. Così come allo scoppio della guerra in Ucraina e alla reintroduzione dei dazi. Leggendo La cripta dei cappuccini di Joseph Roth (nell’edizione Adelphi tradotta da Laura Terreni) mi sono imbattuto in un personaggio – il protagonista –  che […]

  

Virginia Woolf e il ritratto di un anarchico

“Non umiliare. Non c’è giustificazione che tenga contro simile delitto eternamente impunito”. E’ l’undicesimo comandamento. Non lo si ritrova nelle tavole della Legge consegnate a Mosè sul monte Sinai. E non lo si ritrova nel catechismo. Ma gli anarchici illuminati lo insegnavano. Soprattutto ai loro figli. Lo seminavano nei terreni del loro futuro. Come ha fatto Giuseppe Manzini con la figlia Gianna. Scorrendo i motori di ricerca su internet si scopre che questa frase è la citazione più famosa e più ricorrente del celebre Ritratto in piedi, il penultimo titolo della scrittrice toscana (uscito nel 1971) che ora Mondadori ripubblica […]

  

Stavrogin gioca a nascondino tra le torri di Kiefer

Testo e contesto. Di solito, quando si fa l’analisi di un’opera letteraria non si esce mai dal campo magnetico creato da queste due forze. Senza il testo il contesto non si comprende, ma è vero anche il contrario. E molti teorici della letteratura sono inclini a pensare che senza quel contesto difficilmente si potrebbe realizzare quel testo. Questa piccola premessa mi serve per raccontare di un insolito incontro. Avvenuto nel bookshop dell’Hangar Pirelli alla Bicocca (Milano). Come si sa, è un luogo straordinario, non fosse altro per quel site-specific rappresentato dalle torri di Anselm Kiefer. Al termine della visita, come […]

  

Se il maratoneta della domenica legge Musil

Ho appena finito di leggere L’uomo senza qualità nella vecchia edizione Einaudi (con la splendida traduzione di Anita Rho). Era da tanto che mi ripromettevo di colmare questo gap. D’altronde il romanzo di Robert Musil è definito un classico del Novecento, una delle opere più importanti della letteratura mondiale, frutto del lavoro di un’intera vita proprio come lo sono stati l’Ulisse di Joyce e Alla ricerca del tempo perduto di Proust. Mi limito qui a dire che questa lettura è stata un’impresa davvero faticosa. Ben più stancante dell’Ulisse e senz’altro meno seduttiva del romanzo di Proust. Qui manca l’irriverenza e […]

  

Dickens e un baule pieno di meraviglie

Lo sai. Ne sei convinto. E le centinaia di migliaia di parole che Charles Dickens assembla per comporre Casa desolata non ti deludono. D’altronde è un classico e la garanzia ce l’ha stampata già nel frontespizio dove si legge nome e cognome dell’autore. Devi fare i conti con un lungo, lunghissimo romanzo. E i tempi sono sempre stretti. Oggi la lettura è più difficile di un tempo: troppe distrazioni, troppi impegni. Per chi ce la fa, per chi arriva in fondo, la soddisfazione tuttavia è grande. Casa desolata (edizione Einaudi, con traduzione di Ettore Capriolo, e un saggio introduttivo scritto di […]

  

“Come se fossi sceso da una montagna immaginando di salire”

Sono ancora qui a parlare di quei meravigliosi collegamenti che si creano nel momento in cui fruiamo l’arte. Nel caso in questione si tratta dell’arte cinematografica. Mi è infatti capitato di ammirare in tv (vedere sarebbe riduttivo) il film Living, uscito nel 2022 e diretto dal regista sudafricano Oliver Hermanus. Scritto da Kazuo Ishiguro (l’autore, per intenderci, del meraviglioso Quel che resta del giorno), il film riprende e attualizza uno dei primi capolavori di Akira Kurosawa. Al netto delle dovute differenze, la pellicola racconta la parabola di un funzionario pubblico che abbandona la sua apatica divisa di burocrate quando scopre di […]

  

Il piroscafo di Zweig viaggia nel tempo

Non mi rassegnerò mai. La scomparsa di Stefen Zweig (Brasile, 1942) per me resta un mistero davvero insolubile. A differenza del suo collega Walter Benjamin, l’autore di Il mondo di ieri era riuscito a uscire dall’inferno dell’Europa durante la seconda guerra mondiale. Si era appunto lasciato alle spalle non solo il mondo della Vienna felix, ma aveva anche messo un oceano tra i suoi rimpianti e gli orrori del nazismo. La sua figura mi torna in mente ora che ho appena concluso di leggere La novella degli scacchi (nella pregevole traduzione offerta da Enrico Ganni per i tipi di Einaudi). Prima […]

  

Schnitzler “tradito” per troppa fretta

Cosa ci spinge a prendere in mano un libro? O meglio un classico della letteratura? In età giovanile spesso è una sorta di “dovere” interiore a spingerci. Il bisogno, quasi, di colmare vuoti e di mettersi ai ripari dalle continue allusioni che gli adulti fanno a proposito di quei testi. In ogni altra età della vita è la curiosità. E questa a sua volta è generata da tanti accadimenti. Non ultimo la citazione che di quella opera viene fatta da una auctoritas. Con il cui termine in realtà oggi si intendono purtroppo soltanto gli influencer. C’è stato un tempo, però, […]

  

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