Il cane di Bulgakov e le ipocrisie sovietiche

Quando hai un libro del cuore vuoi sapere tutto del suo autore. O quanto meno cerchi avidamente negli altri suoi titoli suggestioni altrettanto forti di quelle che ti hanno fatto innamorare del primo. Non è ovviamente interessante che il mio libro del cuore sia Il maestro e Margherita di Michail Bulgakov. Spero lo sia, invece, questo post nel quale racconto di un nuovo innamoramento e di una nuova folgorazione. Mi sono recentemente imbattuto nei suoi racconti. I primi che questo scrittore a tempo pieno (con una laurea in medicina nel cassetto) ha scritto a metà degli anni Venti. L’edizione che […]

  

Quando Calvino puntava tutto su Hemingway e Montale

Prima o poi sarebbe successo. D’altronde dove se non qui? Dove se non in un blog che parla esclusivamente di “classici”? Di libri che superano la prova del gusto corrente per proporsi come lettura anche per le generazioni successive? E infatti eccomi qui a parlare di Perché leggere i classici di Italo Calvino (nella prima edizione Mondadori del 1991). Si tratta di una rilettura, spinto dal desiderio di rinfrescare la memoria su un testo che mio figlio aveva l’obbligo di leggere durante le vacanze estive. Per chi non lo conoscesse, il libro raccoglie alcuni interventi che Calvino è andato scrivendo […]

  

Goethe e l’enigma di Ottilie

Ci sono romanzi che hanno un fascino misterioso. Ci sono romanzieri che riescono a nascondere, anche dietro le storie apparentemente più semplici e banali, suggestioni e rimandi altamente evocativi. Tracce vaghe, insomma, che riescono alla fine a inserire la storia (romanzo) in questione nel ristretto novero dei titoli più affascinanti ancorché più misteriosi della letteratura di ogni tempo. Appena conclusa la lettura delle Affinità elettive di Johann Wolfgang von Goethe (nell’edizione dell’Universale Feltrinelli, tradotto da Umberto Gandini e con una prefazione di Italo Alighiero Chiusano) non ho alcun dubbio che il romanzo vada subito collocato in quella ristretta cerchia. La […]

  

Basta foglie di fico sulle opere d’arte!

La stesura di questa sorta di diario pubblico di un lettore appassionato (quale io considero me stesso) offre un grande vantaggio: il continuo confronto con lettori altrettanto appassionati (e spesso ben più preparati di me). L’ultima lettera che ho ricevuto riguarda lo spinoso tema del politically correct. Me la spedisce Albert2017 sollecitando una mia opinione sulla questione. Vale la pena riprodurla (e lo faccio con il consenso dell’interessato) perché offre spunti davvero notevoli.   Gentile dr. Borgia, gradirei la sua opinione a proposito di un fenomeno sgradevole – anzi odioso! –   che purtroppo sembra in crescita: la censura dei vecchi […]

  

L’agente segreto “tiene famiglia”

Siamo davvero sicuri che si possa vivere un’altra vita qualora il destino ce la possa offrire? Sicuri che si possa abbandonare la propria identità, il proprio vissuto, ormai stratificato come una corteccia che ci fa da filtro con il mondo esterno, per scegliere di essere un altro? Javier Marias, lo scrittore spagnolo già autore di bestseller apprezzati dalla critica come Domani nella battaglia pensa a me  e Tutte le anime, nel suo ultimo romanzo (Berta Isla, pubblicato come i precedenti da Einaudi) ci offre la sua risposta. Marias dice che no, non si può abbandonare del tutto il proprio passato. Ci seguirà […]

  

Malraux? Un efficace integratore multivitaminico

Chiudendo l’ultima pagina di La condizione umana di André Malraux mi torna alla mente una di quelle pubblicità di quegli integratori alimentari “multivitaminici” basata sul principio (tipicamente commerciale) del “prendi cento e paghi uno” per la compresenza in una piccola pastiglia di tanti elementi dal sicuro effetto benefico. Ecco: il libro del grande autore francese osserva lo stesso principio. Paghi uno e prendi almeno tre, se non quattro, capolavori. Quindi un libro utile (è il mio pallino, i lettori se ne saranno accorti) da mettere nelle mani di un ragazzo di oggi.  Intanto è utile per entrare in uno dei […]

  

Modesta proposta contro il dominio di youtuber e influencer

Come si arriva alla scelta? Quale processo c’è dietro la semplice azione di prendere un libro in mano, aprirlo e leggerlo? Cosa ci fa incuriosire di un titolo, di un autore? Sono interrogativi che accompagnano gli studiosi e gli esperti di editoria da decenni. E in maniera organizzata almeno dai tempi della nascita dello strutturalismo. Quanto Gérard Genette con il suo Soglie (Einaudi, 1989, con la traduzione di Camilla Cederna) fece entrare il “paratesto” (tutto ciò che c’è intorno al testo) nel messaggio dell’autore (e dell’editore) per il potenziale lettore. Oggi più che mai, però, gli interrogativi che si possono […]

  

Lermontov eroe del (nostro) postmoderno

“Le donne”, scrive Michaìl Jurevic Lèrmontov nel suo capolavoro Un eroe del nostro tempo, “amano soltanto gli uomini che non conoscono“. Ed è sicuramente su questa caratteristica che punta l’antieroe lermontoviano Grigorij Pecorin per le sue avventure galanti, spregiudicate e caratterizzate da una vena di cinismo. L’ufficiale Pecorin è uno dei personaggi più interessanti della letteratura moderna. Soprattutto per la sua capacità di essere paradigma delle debolezze umane. E anche, se non soprattutto, perché le sue nefandezze, le sue piccinerie, vengono scoperte poco alla volta dal lettore, dal momento che il narratore (di un’onesta intellettuale davvero senza precedenti), non impone […]

  

Con Joyce sulla rive gauche

Nostalgia canaglia. Io la intitolerei così una recensione dedicata al libro Shakespeare and Company scritto da Sylvia Beach a metà degli anni Cinquanta e tornato adesso nelle nostre librerie grazie al prezioso lavoro di Neri Pozza (traduzione di Elena Spagnol Vaccari e introduzione di Livia Manera). Si tratta di un libro di memorie dedicato a un luogo dell’anima. Uno di quei posti dove si è fatta la storia del Novecento. Almeno dal punto di vista letterario. Shakespeare and Company era infatti una libreria. Una libreria originale e famosissima. Almeno nell’ambiente cosmopolita e altamente vivace della Parigi degli anni Venti.  Una […]

  

Manzoni visto con gli occhi di Caravaggio

Ogni volta che mi capita sotto mano I promessi sposi non posso fare a meno di ricordare una scena del film Il portaborse di Daniele Luchetti. Il personaggio del “portaborse” (Silvio Orlando) è un appassionato professore di liceo in aspettativa che davanti ai “suoi” ragazzi in procinto di affrontare l’esame di maturità prova a snocciolare in pochi minuti tutti i consigli e le informazioni giuste. E preso dal fervore della sua spiegazione dice: “La letteratura italiana dell’Ottocento, ve l’ho detto migliaia di volte, è penosa, andrebbe saltata in blocco. Che cosa ce ne può importare a noi di un Silvio Pellico, di […]

  

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