La Dunkirk di Mario Draghi

Alla più grande ritirata della storia militare, celebrata da Christopher Nolan in Dunkirk ne sta per seguire un’altra in ambito economico-finanziario: quella di Mario Draghi dal Quantitative Easing, visto che i suoi colleghi delle grandi banche centrali mondiali hanno già dato il segnale di chamade. Joseph V. Amato, presidente e Chief Investment Officer Equities di Neuberger Berman ha ricordato che «tra i bilanci di Federal Reserve, Bce, Banca d’Inghilterra e Banca del Giappone, ci sono più di 13mila miliardi di dollari di liquidità in circolazione, un valore che sembra destinato a essere riassorbito». Se a questo si aggiunge che il Fondo monetario internazionale […]

  

C’est ne qu’un début…

I consigli sulle strategie d’investimento arrivano sempre puntuali al termine di ogni consultazione elettorale di particolare rilevanza. Non potevano, perciò, mancare in occasione della vittoria di Emmanuel Macron su Marine Le Pen per le presidenziali francesi. Le principali banche d’affari offrono suggerimenti abbastanza omologati che così possiamo sintetizzare: si tratta di una vittoria per l’Europa perciò conviene puntare sulle azioni del Vecchio Continente (visto che quelle Usa stanno diventando costose e la Fed sta rialzando i tassi), mentre sul mercato obbligazionario bisogna continuare a cogliere le opportunità di rendimento. Gli esperti di Pimco, tuttavia, sottolineano che gli investitori dovrebbero evitare di […]

  

Renzi ci è già costato 100 miliardi

I dati aprile-dicembre 2016 della Banca dei regolamenti internazionali (Bri), istituzione con sede a Basilea e controllata pro-quota da tutte le principali banche centrali del pianeta,  hanno evidenziato che i grandi investitori esteri (le banche del resto del mondo) hanno progressivamente venduto obbligazioni ed azioni italiane, liberandosi così, di fatto, dei crediti e/o di attività reali. Di fatto si tratta di una insanabile fuga silenziosa di capitali a bassa intensità, un’operazione che però ha un effetto dirompente ed incontrollabile sull’economia reale italiana. Basti pensare che verso la fine del 2012 le diverse banche estere avevano investito in Italia capitali per 683 miliardi di dollari. Al […]

  

Salvare l’Italia salvando le banche

Il 7 e l’8 aprile a Malta i ministri finanziari della UE, dopo tanti indugi, si troveranno a discutere, per la prima volta, dei crediti in default delle banche. L’incontro verterà su quanto predisposto dal Comitato servizi finanziari del Consiglio Ue, composto dai più alti dirigenti e tecnici finanziari dei vari dicasteri europei e presieduto da Vincenzo La Via, direttore generale del Tesoro. Il Pil italiano vale meno di un sesto del totale Ue, però i suoi distressed asset (attivi problematici) sono più di un terzo del totale relativo alle 122 principali banche europee. Tale record negativo vede l’Italia con crediti deteriorati […]

  

Sbancato il Fondo per le banche

  La storia è molto più veloce della politica, anche quando questa cerca di sbrigarsi. È il caso del decreto «Salvarisparmio» (per alcuni «salvabanche») che ieri con il voto finale della Camera è stato convertito in legge. La portata principale del testo è il Fondo da 20 miliardi di euro a garanzia delle ricapitalizzazioni precauzionali o di esigenze eccezionali di liquidità per il sistema bancario italiano. Il Fondo, che da ieri è istituzionalizzato, è però quasi esaurito. Agli 8,8 miliardi necessari per coprire le carenze patrimoniali del Monte dei Paschi di Siena e per rimborsare parzialmente i suoi obbligazionisti, se […]

  

Il costo (ignoto) dell’Eurexit

Il dibattito lo ha aperto l’ottimo Nicola Porro pubblicando due settimane fa un report che Mediobanca Securities aveva inviato ai clienti corporate più fidati (ogni copia, come ha sottolineato Porro nel suo articolo, è siglata; anche la nostra, il che ne attesta l’originalità e la divulghiamo proprio perché il suo arrivo sulla stampa ne ha depotenziato l’originaria segretezza): l’uscita dall’euro (o Eurexit che dirsi voglia) per l’Italia non sarebbe un dramma, almeno fino alla fine di quest’anno. Secondo i calcoli degli esperti di Piazzetta Cuccia, siamo al punto di non ritorno per un’eventuale ridenominazione del nostro debito in una nuova […]

  

#Brexit, banche senza salvagente

Ora che Angela Merkel ha detto ufficialmente no a una revisione della normativa comunitaria del bail in dopo la Brexit, per le banche italiane c’è da aspettarsi un periodo difficile.  Gli istituti di credito, afferma l’analista di Swissquote Yann Quelenn, sono «le vere vittime della Brexit». Sbaglia chi, in primo luogo la cancelliera, pensa che nell’occhio del ciclone ci siano solo Italia e Gran Bretagna perché anche colossi del calibro di Deutsche Bank e Commerzbank sono stati colpiti dalle vendite, anche se la prima vittima è stata UniCredit che ha sofferto sia per la Brexit sia per l’incertezza causata dalla mancanza di una […]

  

Brexit, è l’ora degli Etf «hedged»

Che fare dopo la Brexit? Come reagire all’apertura dei mercati domattina? Per rispondere a queste domande bisogna partire dai fondamentali macroeconomici della Gran Bretagna e vedere come le Borse potrebbero comportarsi. Londra ha un disavanzo delle partite correnti pari al 7% del Pil, perciò dovrà affidarsi ancor di più agli investitori esteri per finanziare un crescente deficit commerciale, a meno di una svalutazione della sterlina. È probabile che ciò si verifichi, commenta Victor Nossek, il direttore ricerca di WisdomTree (società che produce e distribuisce Etp, exchange traded products come Etf e Etc, ossia strumenti che replicano passivamente l’andamento di indici, di valute e commodities) poiché […]

  

Il banchiere, apprendista stregone

Oggi sui giornali è stato dato grande risalto alle parole del presidente Mario Draghi con le quali ha ribadito l’intenzione di mantenere l’autonomia della Bce dalla politica (soprattutto tedesca) che si lamenta per i bassi tassi di interesse che penalizzano il risparmio. E non potrebbe essere altrimenti: consegnare la leva monetaria nelle mani dei politici di professione significherebbe avallare un disastro (i politici badano al consenso e non ai numeri). Nemmeno il banchiere centrale, però, è uno scienziato o lo è nella misura in cui i suoi esperimenti indicano, di volta in volta, quale potrebbe essere la strategia migliore da […]

  

Soldi come se piovesse

In queste ore televisione e giornali vi stanno descrivendo con entusiasmo i prodigi che potrà compiere il Fondo Atlante: reggere il sistema bancario partecipando agli aumenti di capitale di Banca Popolare di Vicenza (singolare il ruolo di UniCredit che è capofila del consorzio di garanzia e socio forte assieme a Intesa, capofila per Veneto Banca, di Atlante) e Veneto Banca (che il mercato avrebbe disertato) e alleviare, acquistandole, le sofferenze di Mps, del Banco Popolare e di qualsiasi altro istituto si trovi in difficoltà.  Questa soluzione di sistema, molto politica, è un’ammissione implicita di impotenza: impotenza rispetto al bail in che […]

  

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