Macché scontro tra civiltà, la guerra è un business per tutti!
Nella storia di questo nostro strano mondo la guerra è stata, e continua ad essere, economicamente rilevante. In altri termini, coloro che fabbricano armi, coloro che le vendono, coloro che le usano e i mercenari che le pubblicizzano fanno i soldi, molti soldi, senza fermarsi mai e mai sazi di profitto.
Prima di parlare di qualsiasi conflitto interreligioso, dovremmo avere il coraggio di dire che tutto quello che sta accadendo giova in qualche modo a tutti: cristiani, musulmani, ebrei e, in altre regioni del mondo, induisti, buddisti, taoisti, confuciani (basti ricordare la politica della Grande Cina nei riguardi del Tibet).
Inoltre, dal punto di vista antropologico-mentale, ogni gruppo umano desidera fortemente credere di essere il migliore, e di avere, all’interno delle sue peculiarità, tutto il positivo immaginabile, affermando che il peggio che pure esiste, dentro e fuori del gruppo stesso, è solo una deviazione del meglio, un allontanamento temporaneo dal bene.
Anche questa è una ristrutturazione cognitiva. Questa pratica della mente è chiara nella considerazione che quando la volpe non riesce ad afferrare l’uva, afferma che è acerba. Noi tutti, in questo mondo, ci comportiamo secondo questo principio e da sempre. Forse ci siamo evoluti fisicamente, ma siamo peggio delle scimmie antropomorfe sia pure muniti di pc, tablet e smartphone, e continuiamo a deificare il soldo, il potere che esso concede di attribuire un prezzo ad ogni cosa: persone, vita, morte e territori.
Dal mio punto di vista, se in un testo religioso esiste l’incitamento alla guerra si tratta di una religione per individui privi di umanità, come lo sono stati molti popoli preistorici e storici. Se dovessi farne l’elenco, non ci basterebbe il tempo per leggerlo. Le Crociate, per difendere il santo sepolcro, hanno portato soldi, fama e potere, e la stessa cosa stanno facendo i musulmani ora, e noi, al pari de I volenterosi carnefici di Hitler (Goldahagen D.J., 1977), diamo loro una mano, sia creando qua e là nuovi focolai di guerra che fornendo armi a chi fa la guerra (la storia della formazione dell’Isis dovrebbe aprirci la mente).
Purtroppo sono una persona non violenta, ed aborro ogni violenza, sia per offesa che per difesa. Tutto questo orrore, strumentalizzato fin dalle origini da coloro che traggono profitto dal proliferare di sempre nuovi conflitti, e sempre presente nella storia della specie, finirà quando questo tipo di Uomo si sarà estinto. Questa evoluzione sta andando nella direzione sbagliata e la stiamo alimentando noi, con impegno e costantemente, senza esserne davvero coscienti, anche quando crediamo di fare ciò che riteniamo meglio per l’umanità.
Qualcuno parla di Uomo Nuovo. Bene, da quel che sta accadendo nel mondo, secondo me, deve ancora nascere e per ora si vedono solo aborti, ovunque.