La nostra vita quotidiana

È tutta questione di… realismo. La struttura sociale di ogni cultura affonda le proprie radici nell’attività quotidiana dei suoi membri. Esistono due concetti chiave per comprendere ciò che lega una persona ad un’altra e i modelli che fanno parte di una struttura sociale, ossia quello di status e quello di ruolo. Lo status designa una posizione che può essere occupata da una persona all’interno di un sistema sociale. Tutti noi siamo quindi portatori di diversi status, nel senso che possiamo occupare posizioni sociali diversificate. Per esempio, si può essere contemporaneamente studenti, figli o figlie, genitori, atleti e anche musicisti. Lo […]

  

Ideologia e potere

È tutta questione di… realismo Nei precedenti articoli abbiamo visto come il sistema della cultura permetta di definire il nostro mondo, fornendo modelli di atteggiamenti e comportamenti che sono ritenuti più appropriati da adottare e mantenere nel tempo. Ad esempio, proprio questo sistema fornisce i comportamenti di riferimento circa il nostro modo di vestire e di parlare, le nostre idee su coloro che possono suscitare ammirazione o disprezzo, le modalità con cui viviamo un determinato lutto, oppure celebriamo le festività. Ognuno di noi vive immerso all’interno della propria cultura, a un punto tale che è difficile cogliere i fondamenti che […]

  

La condotta

È tutta questione di… realismo. Cosa è una condotta? Prima di rispondere, è bene fare qualche considerazione. Se qualcuno ci chiedesse da quale elemento davvero importante è caratterizzata la nostra giornata quotidiana, dopo aver pensato per qualche secondo diremmo tutti: dalla volontà, che è in realtà un intento di realizzare i nostri desideri, i nostri progetti per la giornata. In effetti, è proprio così. La nostra vita quotidiana si svolge all’insegna di questo imperativo che ci siamo posti, anche senza esserne molto consapevoli. E perché è così? Per un motivo banale e semplice, ma non per questo meno importante: perché […]

  

Dopo

È tutta questione di… realismo. Come non mi sono gabellato come virologo, non mi travestirò da esperto di geo-strategia, oppure da politologo. Posso, però, e con un atteggiamento di umiltà cognitiva, esporre una serie di considerazioni, partendo proprio dal titolo che ho voluto dare a queste riflessioni. Dopo qualsiasi conflitto, il dopo rappresenta un momento importante, perché è quello legato alla ricostruzione. Una ricostruzione tutt’altro che solo materiale, rispetto alle macerie prodotte sui campi di battaglia, ma sostanzialmente di immagine e basata su elementi di credibilità internazionale. È evidente a tutti noi che, nel caso della Russia, la credibilità non […]

  

Stile

È tutta questione di… realismo. Per la mente umana, che una cosa sia realmente esistente, oppure esistita, spesso non ha molta importanza, mentre è fondamentale l’atto con cui essa crede che qualcosa sia oppure non sia. Se così non fosse, non ci si potrebbe innamorare, visto che il processo seduttivo si basa proprio su aspetti immaginifici, ideali e mistificanti grazie ai quali si tende a vedere nell’altro/a solo il meglio e il positivo. Ma questo meglio non è poi così quotidianamente visibile, perché nella realtà di tutti i giorni, alle buone intenzioni non seguono sempre le equivalenti realizzazioni. Nella routine […]

  

Il nostro Stato

È tutta questione di… realismo. Anche se non tutti hanno compreso il vero motivo che mi ha portato, dall’inizio della pandemia, a definire il virus zio COVID-19, continuo a credere che il mondo, in seguito a questa epidemia ormai pandemica che ancora imperversa, necessariamente cambierà. Certo, non sono un veggente e non possiedo ovviamente una palla di vetro in cui vedere il futuro, ma sono nelle condizioni, come molti altri italiani, di rendermi conto che un cosiddetto “cambio di passo“ è necessario. E non si tratta di un cambiamento esclusivamente politico, ma come ho già avuto occasione di dire in […]

  

La ribollita

È tutta questione di… realismo. Certo, rimpiangere la Minestra Fedeli è segno o evidenza di qualche cosa di sconvolgente. D’altra parte, non è possibile fare altrimenti, quando abbiamo una nuova Minestra (in Toscana, meglio ribollita) che non è nelle condizioni di parlare in italiano, sia dal punto di vista semiologico che semantico. E forse è persino chiederle troppo: conoscere la differenza fra lo studio dei segni e quello dei significati. Comunque, ciò stabilito, questa volta mi trovo davvero in sintonia con il PD, anche se per motivi diversi da quelli che il “miope PD” adduce. Quando parliamo di scuola, alfabetizzazione […]

  

Sta cambiando qualcosa?

È tutta questione di… realismo. La radiografia è, sostanzialmente, questa. L’Emilia Romagna è storicamente un importante laboratorio elettorale, un vero e proprio termometro dell’andamento politico nazionale. E lo è, per altre ragioni, anche la Sicilia. E trovo tutto questo assai significativo. Potremmo riflettere a lungo sul perché avvenga tutto ciò, in queste due regioni che, evidentemente, rappresentano culturalmente molto più di quello che possiamo immaginare. Ma, questo è un altro discorso. Bonaccini ha vinto perché il PD romano è rimasto a casa, ed è stato lui a fare campagna elettorale. La retorica salviniana continua a produrre i propri effetti positivi. Fratelli […]

  

I due Matteo

È tutta questione di… realismo. E se avessero ragione, proprio come credo, i due Matteo? Partiamo da un fatto recente. Quando Renzi si è separato dal PD, portando con sé una quota significativa di parlamentari (quelli che, peraltro, dovevano solo a lui il fatto di essere stati eletti, perché scelti ed inseriti nelle liste nell’ordine opportuno), Bruno Vespa (vero termometro della politica internazionale mediatica) ha invitato loro due: i due Matteo. Messaggio? Le posizioni politiche contrapposte, e quelle che decidono le sorti del Paese, sono rappresentate da questi due leader. Punto. Nessun altro interlocutore è degno di essere considerato tale, almeno […]

  

Magistrati italiani

È tutta questione di… realismo. Bene, lo sapevamo tutti, in fondo, che sarebbe finita così. Quello che però non vogliamo ammettere, e che, invece, io scrivo con serenità, è che il magistrato Alessandra Vella ha esercitato il suo potere di giudice secondo i termini discrezionali che la legge italiana le permette. Tutto qui. Cosa voglio dire, ancora in altre parole? Voglio dire che secondo lei “non è stato commesso il reato di resistenza e violenza a nave da guerra, mentre il reato di resistenza a pubblico ufficiale è stato giustificato da una scriminante legata all’avere agito nell’adempimento di un dovere, […]

  

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