È tutta questione di… umanità.

Abbiamo ampiamente visto, nei precedenti articoli, che le dinamiche di potere sono presenti a tutti i livelli della vita sociale

Ora è interessante esaminare il potere dal punto di vista relazionale, ossia soffermandoci in particolare sul problema della legittimazione.

Il sociologo Max Weber introduce una distinzione importante tra i concetti di autorità e potere

Il potere, come abbiamo visto, è la possibilità di affermare la propria volontà anche andando contro l’opposizione altrui. Sono i casi dei rapitori, oppure dei dittatori militari: non siamo in una situazione di obbedienza spontanea, ma di una coercizione basata unicamente sulle minacce e la violenza.

L’autorità, ossia il potere legittimo, è accettata volontariamente da coloro che vi si assoggettano, e sulla base di un principio di legittimazione.

A questo proposito il nostro sociologo individua tre tipi di autorità:

  • L’autorità tradizionale che possiede una legittimazione in quanto riflette pratiche storico-culturali consolidate. Anche se queste pratiche possono variare fortemente nel corso della storia di una cultura, i leader tradizionali sono considerati generalmente autorità legittime, proprio perché derivano il loro potere da convenzioni culturali che si tramandano da secoli, e che non vengono quasi mai messe in discussione. Ad esempio, il figlio della regina diventa il nuovo sovrano a vita, perché così funziona la monarchia; le persone credono nella tradizione, sia essa civile che religiosa, e spesso contribuiscono a giustificare e supportare questo tipo di autorità.
  • L’autorità razionalelegale, per contro, possiede una legittimazione che si basa su leggi, regole e procedure prestabilite. Un Presidente della Repubblica, oppure un Primo Ministro, vengono eletti per un periodo prefissato di tempo, attraverso un processo giuridico predefinito. Queste persone godono di una legittimazione sociale perché sono state selezionate utilizzando regole giuridiche e socialmente accettate. Questo tipo di autorità richiede una dimensione razionale-legale nella quale vige la trasparenza e la presenza di una giustificazione logica, mentre l’autorità tradizionale si autogiustifica. Max Weber afferma che, con l’ascesa della scienza, dell’industrializzazione e dei processi democratici, le forme razionali-legali di autorità sono andate sostituendosi rapidamente a quelle tradizionali.
  • Una terza forma di autorità, sempre enunciata dal sociologo, è quella cosiddetta carismatica, la cui legittimazione deriva dalle caratteristiche straordinarie e personali di un singolo leader, in grado di ispirare fedeltà e devozione. Questo tipo di autorità non è mai trasferibile e di conseguenza è breve ed episodica per definizione. Una leadership carismatica può indurre gruppi di persone ad agire, pur non avendo alcun potere istituzionale di tipo formale. Abbiamo molti esempi nella storia dell’umanità: i politici di un certo rilievo; allenatori di squadre famose e vincenti; qualche dinamico attivista per i diritti civili, oppure qualche leader spirituale particolarmente ascoltato.

Siamo a Natale, e penso che queste considerazioni siano utili per comprendere meglio l’autorevolezza, oltre che l’autorità, della tradizione. Mi sembra, a volte, che questo nostro Occidente, in quanto imperfetto, se lo dimentichi con una certa facilità.

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