Charlie Hebdo e Nigeria: l’ennesima gerarchia di martiri…
È tutta questione di… ipocrisia.
So che quello che scriverò non piacerà ai più, come penso che invece dirà qualche cosa alle persone che non si nascondono, nella loro vita, dietro ad un dito, che sia il loro oppure del vicino.
Non si tratta di libertà di stampa, ma si tratta di gratuita aggressività, nella consapevolezza che esistono malati di mente, in giro per il mondo, che utilizzano qualsiasi pretesto per diventare terroristi religiosi, senza chiedersi quali saranno le possibili conseguenze di quello che pubblicano.
Ma si impone anche un altro problema: questo occidente non sa assolutamente chi è, né conosce il motivo della sua esistenza, né quali progetti di vita proponga a se stesso ed ai propri figli, e infine perché dovrebbe valer la pena dare il voto a ladri e mafiosi istituzionalizzati, e certamente non solo italiani.
Questi sono i due problemi veri: le diverse forme di terrorismo e comunicazione, per cui chi muore a Parigi è certamente meno colpevole rispetto a coloro che, morendo già di fame, anche se muoiono bruciati non indignano nessuno.
Mentre a Parigi si cadeva in una redazione di giornale e in un supermercato, in Nigeria si bruciava per strada, ma si parla di libertà di Stampa, ossia di libertà di scrivere, in nome della satira, qualsiasi cosa possa offendere menti sane, menti border line e menti malate che credono in una terra promessa oltre questa attuale. Forse perché in questo mondo contano solo i soldi, i giornali cosiddetti liberi, la televisione delle cose inutili, l’assenza di qualsiasi politica che rispetti i giovani, e la presenza di anziani che hanno possibilità di esistere solo se sono ricchi, perché i poveri possono morire senza suscitare indignazione.
Eppure con la satira si crede di poter prendere in giro chiunque, ma non è vero, perché la mente umana non si diverte quando soffre, non ride quando si muore senza satira, semplicemente cercando un motivo a quotidiani sforzi per sopravvivere e dare una speranza al futuro.
Mi dispiace, ma non credo si tratti di libertà occidentale di stampa, e si dovrebbe parlare di un mondo semplicemente in metastasi, anche se l’organo primigenio è oggi l’Islam, quello reso ammalato da altri islamici ricchi, che impongono di togliere la Croce al logo del Real Madrid in cambio di soldi al club, ed ottengono il risultato voluto.
In alcuni momenti della storia umana, forse, sarebbe il caso di smettere di ridere.