trasparenzaÈ tutta questione di… trasparenza.

In questi giorni non si fa altro che sentirlo nominare: Marino, sindaco dimissionario di Roma, è come non mai alla ribalta dei media. Ora, al di là delle implicazioni politiche e amministrative che queste dimissioni comportano, tutto questo can-can sull’ex sindaco di Roma, mi fa riflettere su un paio di cose curiose che accadano in questo Paese.

Navigando in internet ho trovato un articolo de Il foglio del 2009 in cui è pubblicata una lettera dell’Università di Pittsburgh che chiede le dimissioni dell’ex sindaco di Roma insieme alla sua replica ed una ulteriore missiva indirizzata alla redazione de Il Foglio.

Non entro nel merito: il fatto che tutto sia stato pubblicato permette a chiunque di fare le proprie considerazioni.

Mi chiedo però una cosa: come mai queste cose non accadono a tutti i dirigenti nazionali ed internazionali e solo alcuni di questi si trovano in circostanze difficili tali da rischiare la pubblica vergogna?

Sicuramente –  è naturale pensarlo – molti dirigenti pubblici e privati non corrono questo rischio in quanto conducono una vita pubblica e privata chiara e senza l’ombra di comportamenti disonesti. Ma, ancora, mi viene naturale pensare che vi siano anche molti altri dirigenti che non si comportano in modo propriamente trasparente ma non vengono messi alla pubblica gogna. Come mai?

In Italia ci sono oltre 8000 sindaci: ora parliamo tutti di Ignazio. Gli altri tutti bravi e integerrimi?

Inoltre, un’altra riflessione mi viene naturale: personalmente ho avuto modo di conoscere nella mia vita individui, in carriera e con incarichi importanti, onesti. Questo significa che nella vita reale e persino in questa società che sembra sempre malata, è possibile vivere e agire in modo trasparente.

Insomma, sono convinto che al di là di qualche mela marcia (ahimè, non poche…) vi sia spazio in questo Paese per un pezzetto di onestà e trasparenza, appunto, requisiti primi per una società civile.

Voi cosa ne pensate?

 

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