È tutta questione di… chiarezza e coraggio.

Come ho avuto occasione di affermare sempre, mi reputo una persona fortunata.

Fra queste fortune, vi è il fatto di conoscere, e quindi essere amico, di molti artisti, in vari campi dell’arte, che vanno dalla musica, poesia, fotografia, letteratura fino alle arti figurative.

Quasi tutti questi amici, nonostante abbiano scelto uno stile personale che li caratterizza, rendendoli in questo modo unici, hanno seguito un percorso di studi personale grazie al quale si sono cimentati nello studio del nudo. Uno studio che, evidentemente, e come accade per tutti coloro che si dedicano alla pratica dell’intelletto, li ha condotti a verificare personalmente ciò che avevano appreso. In altre parole, loro stessi si sono cimentati in opere d’arte, non sempre riuscite a dire il vero, in cui hanno cercato di dare loro stessi una visione del concetto di nudità.

Alcuni di loro, hanno persino avuto l’ardire di andare oltre: hanno cioè pubblicato su qualche social network le loro opere. Questa decisione ha creato reazioni davvero interessanti in coloro che hanno avuto l’occasione di ammirare queste opere, dando origine, nel pubblico, a due fondamentali fazioni. La prima, è costituita da coloro che cercano di ammirare e farsi emozionare da ciò che l’artista ha tentato di creare, mentre la seconda, è costituita da tutti coloro che considerano tale soggetto artistico dal punto di vista sessuale, pruriginoso.

Dal mio punto di vista, quello antropologico-mentale, la prima reazione è da attribuire a persone che non hanno nessun retropensiero sessuofobo nei confronti dell’espressione del nudo, e vedono quindi queste opere d’arte dal punto di vista prettamente estetico. Sempre dallo stesso punto di vista, la seconda reazione è invece tipica di coloro che hanno un rapporto molto controverso, per non dire ipocrita, nei confronti della nudità del corpo umano, che produce in loro, evidentemente, delle reazioni alle immagini fisiche di tipo quasi pornografico.

E sono proprio costoro a caratterizzare il maggior numero di fruitori del nudo all’interno di social network, perché sono persone che non hanno l’abitudine a collegare la loro idea di corpo a quella del Tempio dello Spirito, così come qualcuno suggerisce. Per loro, il corpo umano è occasione di soddisfacimento pulsionale oppure luogo di mercimonio, anche se, ovviamente, dimostreranno pubblicamente pudicizia.

Ecco perché, con questo breve articolo, che considero importante dal punto di vista delle considerazioni proposte, consiglio ai miei amici artisti che si cimentano nel nudo di continuare a produrre le loro opere, senza bisogno di giustificare la loro scelta artistica. Avranno, certamente, i loro estimatori che saranno selezionati naturalmente, senza necessità di educare qualcuno che dovrebbe già essere educato.

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